Ieri è iniziato il mese di maggio. Il mese dei fiori, il mese dedicato alla Madonna, il mese della festa della mamma, il mese dei primi bagni al mare, il mese della fine della scuola, il mese che annuncia la nuova estate. Un mese sempre ricco sotto tutti i punti di vista. In ambito calcistico, il mese di maggio è quello che decide la stagione. Promossi, bocciati o rimandati.
Per il Milan è così da due anni a questa parte. E sarà così anche quest’anno. È quasi diventata una normalità. Nella stagione 2020-21 si arrivò all’ultima giornata di Bergamo contro l’Atalanta per riuscire a conquistare una qualificazione in Champions League che mancava da sette anni. La scorsa stagione invece l’apoteosi di quel 22 maggio 2022 a Reggio Emilia. Senza bisogno di aggiungere altro. E quest’anno chissà…
NORMALITA’ CON UNA VARIABILE
La variabile si chiama proprio Champions League che il 10 e il 16 maggio vedrà il derby in semifinale contro l’Inter. Riduttivo dire che sarà l’evento dell’anno. La musichetta della Champions che risuona a San Siro per ben due volte nel mese di maggio. Come non la sentivamo da tempo. Come l’ultima volta in quel 2007 storico che vide la sua conclusione con Paolo Maldini che alzava la coppa sotto il cielo di Atene. Sedici lunghi anni – compiuti esattamente oggi – da quel 2 maggio 2007 quando Kakà distruggeva il Manchester United sotto una romantica pioggia che cadeva su San Siro. La partita perfetta.
E serviranno delle partite perfette. Due, tre, quattro, anche di più, al Milan che si appresta a vivere un mese di maggio come mai aveva fatto finora. Già perché l’impegno importante sarà su entrambi i fronti. Se da una parte c’è una finale da conquistare ma soprattutto un derby da affrontare come pochi altri, dall’altra c’è il rischio che queste serate tornino rare come una volta. In campionato la lotta è sempre più serrata. Sei squadre in sei punti per soli tre posti che valgono la Champions League, che valgono quella musichetta che piace a tutti.
Se sedici anni fa il Milan poteva concentrarsi solo ed esclusivamente sulle serate di gala della Champions, questa volta non si può. In campionato si corre – o comunque nessuno lascia niente per strada – e non c’è più tempo. Si comincia domani sera con la Cremonese, poi lo scontro diretto con la Lazio e i due euroderby con in mezzo una quasi bestia nera, lo Spezia. Senza sosta poi la Sampdoria il 20 e una settimana dopo una Juventus che fin quando ci sarà da lottare lotterà. Senza esclusione di colpi. Sette finali come si dice in questi casi, con l’ottava da conquistare – interpretatelo con qualsiasi senso vogliate – se il cielo ci assiste.
Poi ci sarà spazio per le conclusioni. Per tirare le somme. Per vedere se si è promossi, bocciati o rimandati. L’ultimo mese, il mese di maggio, sarà una guerra. E il Milan dovrà cercare di restare in piedi.
