Ole Gunnar Solskjaer ha parlato ai giornalisti nella conferenza stampa della vigilia di Milan-Manchester United, ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Ecco le parole del tecnico dei Red Devils, prima della partenza per Milano.
“Abbiamo visto come la partita della settimana scorsa sia stata complicata. Loro hanno messo tanta intensità e qualità, ma queste sono le partite di cui abbiamo bisogno. Domani servono tante cose: gestione della partita, un buon inizio, qualità, esperienza… tante cose. Io preferisco sempre giocare il ritorno in trasferta, per via del valore dei gol”.
Sui rientri e gli infortunati: “Ce ne sono un paio che sono in dubbio. Martial non ci sarà, altri due sono in dubbio se viaggeranno con noi o meno. Eric (Bailly) andrà valutato”.
Su Van De Beek ed i rientri: “Ci sono sempre speculazioni. Vedremo se domani saranno a disposizione, si sono allenati oggi e ieri. Donny (Van de Beek) ha lavorato per rientrare e darà tutto nel finale di stagione”.
Sulle decisioni di formazione: “Le decisioni sulla formazione le farò domani, a seconda di come i giocatori si sentiranno”.
Su San Siro: “Credo di aver giocato solo una volta in un’amichevole a San Siro. L’ho vissuto per la maggior parte delle volte da spettatore. Uno stadio fantastico, storico, quando è pieno c’è una fantastica atmosfera. Stasera vedremo lo stadio e cercheremo di capire l’atmosfera”.
Su Dalot: “Il nostro piano è sempre stato di avere Diogo sempre in forma, siccome qua lo è stato poco. Sta giocando in un grande club con grandi aspettative. È un nostro giocatore e vogliamo averlo indietro”.
Sui miglioramenti nella squadra: “Io vedo molti miglioramenti nella routine quotidiana. Tutti abbiamo come obiettivo vincere trofei. Talvolta però, i trofei possono nascondere problemi dei club. In un torneo contano anche sorteggi, ci sono tanti fattori”.
Su Cavani: “Edinson si è allenato per due giorni, stiamo ancora valutando cosa fare. Cerca sempre di aiutare tutti. Sembra non ci siano reazioni per ora, speriamo di averlo a disposizione”.
Sulla crescita: “Non è un trofeo che ci dirà che siamo tornati, è la continuità nel progresso. Talvolta una coppa può nascondere quanto si stia faticando. Tutti gli allenatori vogliono vincere tutte le partite. Poi arriva un momento della stagione in cui si pensa: ‘Ok non possiamo vincere questo, ma…’. Devi essere anche fortunato”.