Una stella del presente e del futuro se n’è andata, ma è stata sostituita da un’altra, diversa, ma altrettanto brillante. Gianluigi Donnarumma ha detto addio nel corso dell’estate e tornerà domani sera per la prima volta a San Siro, in questo caso con la maglia della Nazionale. Mike Maignan ha raccolto il testimone e ha iniziato la sua corsa, ma il ritmo non è cambiato.
Il peso dell’eredità dall’ex numero 99 rossonero era ed è tutt’oggi grande, ma Magic Mike si è conquistato la stima, il rispetto e l’adorazione dei tifosi e degli addetti ai lavori di Milanello. Curiosità, carisma, personalità: 3 aggettivi per il portiere francese che difende la porta del Milan. Tanto elogiato per l’abilità con i piedi, anche con le mani non se la cava poi male.
Sicurezza con i piedi e con le mani
Le 3 parate contro l’Atalanta sono state di un’importanza vitale per la squadra di Stefano Pioli. La prima su Zapata al 14′, dopo che il colombiano aveva saltato secco Kjaer: il numero 16 si distende e riesce a respingere un pallone sul quale si avventa Malinovskyi, fermato dalla scivolata provvidenziale di Tonali. La seconda su Zappacosta al 19′, un vero capolavoro: il sinistro del numero 77 nerazzurro, destinato all’angolino sulla sinistra del portiere rossonero, il quale si supera e devia in corner. La terza sempre su Zapata al 20′, un grandissimo riflesso: la frustata di testa del numero 91 è respinta con i pugni dall’ex Lille.
Pioli lo ha elogiato a più riprese per il comportamento tenuto in campo e fuori, durante tutto il corso della settimana. Nonostante qualche scambio di vedute abbastanza acceso – il carattere di Mike è anche questo – i due sembrano trovarsi e la stessa cosa succede con i compagni sul terreno di gioco. Il trio Maignan-Kjaer-Tomori è diventato un muro e anche l’innesto di Romagnoli non cambia gli equilibri. 3 clean sheet nelle prime 7 di campionato, solo 5 gol subiti: Magic Eagle si sta prendendo il Milan.