Rafael Leao ha rilasciato un’intervista ai microfoni di DAZN per la rubrica realizzata dalla piattaforma sui ritiri delle squadre di Serie A. Le dichiarazioni risalgono ai giorni prima della partenza per gli Stati Uniti, poiché la registrazione è stata fatta a Milanello.
“È ora di tornare ad allenarsi con i miei compagni perché c’è una stagione importante in cui fare bene. Sono sereno, ma con la responsabilità di fare bene per aiutare la mia squadra per arrivare a quel livello che secondo me non siamo arrivati nella scorsa stagione“.
Sul nuovo numero: “Il numero 10 del Milan è stato sempre importante, qui l’hanno vestiti giocatori importanti come Rui Costa, Seedorf. Da piccolo vedevo i giocatori con questo numero come quelli che rappresentano la squadra non individualmente, di ego, ma per responsabilità, portando i compagni a non mollare mai, arrivare al top e vincere qualcosa di importante“.
Su Giroud: “Lui mi dice sempre: ‘Rafa, tu hai qualità incredibili. Quando fai un gol devi cercare il secondo, non devi mollare mai. Devi cercare il pallone perché quando tu stai bene, la squadra sta bene. Ho visto tanti giocatori giovani e pochi avevano la tua qualità. Devi sfruttarla sempre, non sprecarla’. È normale che le persone si aspettino sempre una giocata importante da parte mia, ma ci sono partite in cui le cose non vanno. Non la sento come una cosa negativa, è sempre positiva perché le persone sanno cosa posso fare all’interno del campo. È uno stimolo“.
Su Pulisic: “È molto bravo. È un giocatore importante che viene ad aiutare la squadra per alzare il tasso tecnico. Il Milan è questo: aveva già Alexis e Junior a destra, ha bisogno di giocatori importanti per fare la differenza. Il Milan anche del passato era abituato a giocatori di qualità: Pulisic è uno di quelli“.
Su Maldini: “Non parlava mai del punto di vista tecnico, sapeva quello che potevo fare. Parlava sempre del punto di vista mentale: arrivare in orario, stare concentrato prima della partita. È un idolo per tutti noi e penso che mi abbia aiutato più dal punto di vista mentale perché lui anche quando giocava è stato così. Per questo motivo è stato per tanto tempo il capitano del Milan“.
Sui suoi obiettivi personali: “Venti, venticinque: questo è l’obiettivo dei gol. So che ho caratteristiche importanti, ma lo sono anche i numeri. Pioli arrabbiato perché non segno di testa? Sì, perché ho un fisico che mi permetterebbe di farne molti. Lui si arrabbia perché non sono dentro l’area, non faccio il movimento giusto per prendere la palla alta. Stiamo lavorando su questa cosa: penso che farò più gol di testa. Pallone d’Oro? È chiaramente un obiettivo personale, sento che sto facendo bene e mi sto avvicinando a quel livello lì. Sono in un club che mi aiuta tutti i giorni per arrivare lì“.
