HomeIn evidenzaMilan-Inter, un derby da due pesi e due misure

Milan-Inter, un derby da due pesi e due misure

Milan e Inter si troveranno di nuovo a confronto tra un mese, in un derby dai risvolti sportivamente drammatici visto il rischio di subire la seconda stella “a domicilio” sponda rossonera, ma negli ultimi giorni le due milanesi sono state spesso accostate per motivi extra-campo. L’attenzione – anche se qualcuno sembra fingere di non vedere – è soprattutto sulle vicende del presidente nerazzurro Zhang, dopo che il tribunale di Milano ha fissato la validità anche in Italia della condanna a pagare il debito da 320 milioni (interessi compresi) con China Construction Bank, stabilita dalla Corte Suprema di Hong Kong.

Milan-Inter, “guai” societari a confronto

Una questione non da poco, a cui si aggiunge una deadline sempre più vicina, quella del 20 maggio, data entro cui Zhang – che in Italia non si fa vedere dallo scorso giugno, cosa quantomeno bizzarra – dovrà restituire 375 milioni di euro al fondo Oaktree, che diventerebbe altrimenti nuovo proprietario dell’Inter. Insomma una situazione parecchio nebulosa, che però stride con quanto si legge e si sente sui media, che trattano l’argomento con una straordinaria leggerezza. Quella leggerezza che è sempre assente quando invece si tratta di affrontare i problemi, o presunti tali, del Milan. Basti pensare alla recente indagine della guardia di finanza, finita sulla prima pagina di qualsiasi quotidiano con tanto di ipotesi di penalizzazioni, esclusioni dalle coppe e altre apocalissi.

Yonghong Li ex proprietario milan
Yonghong Li – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Milan-Inter, il parallelo

Dall’altra parte invece si continua a celebrare la straordinaria cavalcata dell’Inter – incontestabile, per carità – e per le magagne societarie sembra non esserci spazio. Eppure non si ricorda un approccio altrettanto morbido quando i protagonisti di una vicenda molto simile furono Yonghong Li e il fondo Elliott, nel turbolento passaggio di proprietà del Milan nell’estate 2018. Anche allora una proprietà cinese si trovava nelle condizioni di dover restituire oltre 300 milioni a un fondo americano, ma ricordiamo bene lo straordinario eco mediatico che ebbe la vicenda e anche in quel caso gli scenari ipotizzati erano dei più foschi e drammatici. Ma a quanto pare è così che funziona: due pesi e due misure, a seconda che il nero sia accompagnato dal rosso o dall’azzurro. Benvenuti in Italia.

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