La nuova stagione calcistica è cominciata da già tre settimane, ed il campionato di Serie A ha fornito le prime risposte in merito al possibile macro-gruppo di squadre pronte a giocarsi il titolo da qui al prossimo 26 maggio. Al comando troviamo due sole squadre, sempre loro a farsi compagnia, d’altronde. Milan ed Inter, che inseguono con tanta voglia quel sogno chiamato seconda stella, tra cambiamenti, rose rinnovate e un derby all’orizzonte.
Già, perché neanche il tempo di cominciare, che alla quarta giornata ci sarà il primo grande big match della stagione, il derby della Madonnina. Gli ultimi due incontri, quelli legati alla semifinale Champions League nella passata stagione non hanno sorriso ai rossoneri, battuti con un complessivo 0-3 dagli uomini di Simone Inzaghi.
Una sosta per cambiare questa narrativa
E quindi la sosta per le nazionali, prima di tornare in campo l’uno di fronte all’altro. Pioli contro Inzaghi è anche un po’ la guerra dei giornali, delle emittenti TV, di chiunque voglia buttare benzina sul fuoco in merito al percorso, passato e presente, dei due tecnici. Due anni fa lo scudetto di Pioli, l’anno scorso le due coppe nazionali vinte da Inzaghi.
Ma nonostante i punti accumulati (gli stessi nelle ultime due annate, 165 contro 165), il livello delle rose ed il monte ingaggi, oggettivamente diverso tra i due club – bilancia che pende in favore dei nerazzurri – la figura di Inzaghi viene comunque messa al di sopra rispetto a quella di Pioli. Non si discutono affatto bravura, preparazione e meriti del tecnico nerazzurro; ma piuttosto, il dubbio permane sul fatto che per riconoscere anche un minimo il lavoro di Stefano Pioli, spesso con in mano una rosa corta e non di altissimo livello, debba per forza accadere qualcosa di straordinario. Come con la vittoria dello scudetto.
Per fortuna c’è il campo, che mai come quest’anno potrà restituirci risposte preziose, e chissà, una narrativa diversa rispetto al solito. Dopo mesi di sofferenza e una rosa che aveva bisogno di un cambio netto per restare competitiva, il Milan e Pioli hanno finalmente tra le proprie mani l’organico, lo spirito ed il talento giusto per rimanere in vetta alla classifica anche dopo la quarta di campionato. Questo significa, intanto, provare a ripartire positivamente dalla stracittadina, che nelle ultime quattro occasioni non è mai stata memorabile; poi le risposte, la riconoscenza e tutto il resto (ammesso che ci sia un resto) arriveranno da soli.