L’ex ct della Nazionale italiana Gian Piero Ventura ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport riguardante la lotta scudetto. Ecco le sue parole.
Sul Milan nella lotta scudetto: “Preferirei partire da un quadro più ampio. Perché questo è un campionato nel quale non vi è più alcuna certezza del risultato in nessuna partita. Alla decima giornata, si parlava della Juve come se dovesse quasi lottare per non retrocedere. Invece se due domeniche fa, giocando la sua migliore partita, avesse battuto l’Inter sarebbe a tre punti dallo scudetto. C’è stata sì una grande rincorsa della Juve, ma pure una grande frenata delle tre davanti“.
E continua: “È un campionato dove non c’è più una certezza, nel quale il calendario non conta più niente: può succedere che il Milan perda in casa con lo Spezia o che pareggi a fatica a Salerno. Se l’Inter non avesse vinto con la Juve, avrebbe sperperato molto di quanto fatto all’andata. Il Napoli, ogni volta che ha la partita decisiva, incontra difficoltà e perde in casa come contro Milan e Fiorentina“.
Su cosa possa significare questo equilibrio: “Non è un momento esaltante per il nostro calcio. È inutile ritornare su vecchi argomenti, ma basti pensare che nelle prime sette squadre della Serie A non c’è un attaccante italiano. Non è pensabile che il Milan capolista si salvi nel finale contro l’ultima a Salerno. Non è normale che ogni volta che il Napoli arrivi a passare il guado poi si ferma“.
Su Milan e Napoli: “Per il Milan il lavoro di Pioli. Ha fatto un miracolo a portarlo a lottare per lo scudetto, ha una rosa inferiore a Napoli e Inter. Per merito di Spalletti, il Napoli mai come quest’anno ha avuto la possibilità di giocarsi lo scudetto. Per me è ancora in corsa: se perde le prossime due si allontana, ma se le vince tutte farà suo il tricolore: le milanesi non le vinceranno tutte. La corsa è aperta“.
Sulla sua favorita: “Se me lo si fosse chiesto quindici giorni fa, avrei puntato sul Napoli. Oggi dico l’Inter, perché la vittoria di Torino li ha portati a ricredere nelle loro possibilità. Ma ogni domenica può succedere qualunque cosa: è il bello del calcio, prendiamoci il bello“.