Filippo Inzaghi ha rilasciato un’intervista ai microfoni di DAZN per il format “Un’altra storia” in vista del derby di Milano in programma lunedì. Ecco le parole dello storico attaccante rossonero.

“È incredibile che in cinque anni abbiamo giocato tre finali di Champions. Ti fa capire quello che era il calcio italiano e il Milan una volta. Per me fu incredibile: nel 2005 ero infortunato e andai in tribuna contro il Liverpool. Se penso che dopo due anni il calcio mi ha ridato questo e ho fatto doppietta, è qualcosa di magico. Ripaga la serietà. Il primo gol di Atente? Probabilmente per come ho vissuto il mio lavoro con quella passione e quella dedizione, forse me lo sono meritato anche per come mi è sbattuto contro il pallone“.

Sul derby: “Uno lo sventai io con un mio gol. Però sono felice per mio fratello perché coronerebbe un sogno. Ci sarò anch’io quindi sarà una bella emozione. Io feci gol al mio primo derby con Terim. Non feci tanti gol nel derby, ma quelli che ho fatto sono stati importanti. Nei due di Champions io non feci un tiro in porta nelle due gare dalla tensione“.

Su San Siro: “Non si tocca. Venni al Milan per San Siro. Quando facevo il Trofeo Berlusconi per me giocare a San Siro ero il mio stadio, ho realizzato il mio sogno. Ho ottenuto in quello stadio tutto quello che potevo ottenere. Nelle notti di Champions mi stimolava molto vedere i tifosi che stavano ore e ore in coda in pullman. Mi caricava molto, non potevamo deluderli. Io sono stato tifoso e so cosa vuol dire esserlo“.

Su Milanello: “Era eccezionale, non ti mancava niente. Poi una volta si giocava a carte, ora non più. Stavamo tutti insieme. Adesso finisci di mangiare, non c’è più nessuno. Bisogna riscoprire un po’ questi valori secondo me“.