La prima parte di stagione disastrosa è oramai alle spalle e ora quella che era uno svantaggio è diventato un vantaggio. Il Milan e gli infortuni, un rapporto complicato, ma ora più che mai migliorato. La sinergia tra tutti gli staff ha aiutato in tal senso, ma al contempo hanno funzionato le innovazioni, a partire dall’alimentazione personalizzata dal nutrizionista fino ai sofisticati macchinari Dexa per il calcolo della massa grassa e magra che hanno indotto virtuose gare tra i calciatori. Per non parlare della distribuzione sempre più scientifica dei carichi di lavoro o del potenziamento del settore fisioterapia e riabilitazione.
Da gennaio sono praticamente spariti i problemi muscolari, grazie anche al calendario meno folto. Ora le lesioni sono scese a 13 dalla media delle 18. Novembre è stato il mese più difficile, come racconta il quotidiano La Repubblica nella sua analisi: Leao, Giroud, Rebic e Maignan si dovettero fermare. Poi c’è l’imponderabile: il club rossonero ha dovuto affrontare ben 7 operazioni chirurgiche (Ibrahimovic, Kjaer, il sopracitato Maignan, Tomori, Plizzari e Florenzi due volte) in una stagione e qualche guaio tendineo cronico (come per Bakayoko e Rebic). Infine, l’ultimo dato riportato dal quotidiano è il seguente: sul 30% degli infortuni con cause non chirurgiche o croniche il 10% era legato a un altro fattore imponderabile come il Covid.