HomePrimo PianoLa leadership di Ibra riuscirà a guarire le ferite di questo Milan?

La leadership di Ibra riuscirà a guarire le ferite di questo Milan?

La presenza di Zlatan, nello spogliatoio del Milan, è mancata per troppo tempo. Da quel 22 maggio 2022 a Reggio Emilia, da quello scudetto, tanto inatteso quanto meritato. Ibra si fece operare solo pochi giorni dopo il trionfo nazionale, ovvero il 25 maggio. Da li è iniziato il suo recupero che l’ha tenuto per tanto tempo, forse troppo, lontano da Milanello e dai suoi compagni.

E’ tornato tra i convocati dopo quasi 8 mesi e mezzo, per il match contro il Torino, vinto poi per 1-0, e che ha messo fine alla striscia lunghissima di risultati negativi del Milan. La domanda che, però, tutti si pongono è: il Milan sarebbe andato così tanto alla deriva anche con Ibra sempre presente? Probabilmente sì. “Questa squadra non ha esperienza da campione d’Italia, per questo motivo ci sono alti e bassi, quando giochi da vincente, sei un obiettivo per tutte le squadre del campionato.Queste sono state le parole dello svedese nel post partita di ieri a Sky Sport, che non cerca di giustificare le recenti prestazioni in campionato, ma di spiegare cosa sta accadendo.

L’esperienza, così come nella vita anche nel calcio, ti porta a riconoscere diverse situazioni, perché appunto “già vissute“. Per buona parte dei giocatori rossoneri, si trattava del primo trofeo in carriera, e soprattutto, alcuni, non si aspettavano forse così tante responsabilità. Per questo motivo, probabilmente, la presenza di Zlatan non avrebbe cambiato la situazione più di tanto, e lo si sta vedendo nelle ultime partite: ko con Fiorentina e Udinese, e pareggio con la Salernitana. Ma non solo, perché le partite si possono anche perdere, ma il Milan si è dimostrato, con tutto il rispetto, quasi inferiore alla Fiorentina e all’Udinese, e alla pari della Salernitana.

TITOLARE 419 GIORNI DOPO

Lo svedese è tornato ieri titolare, dopo 419 giorni dall’ultima volta (23 gennaio 2022), e con in più la fascia da capitano, inizialmente destinata a Bennacer. La sua partita non è stata certamente brillante, come ci si aspettava, ma il suo compito era chiaro: portare fisicità in attacco, per poter sfondare la difesa molto fisica dei bianconeri. L’analisi di Pioli ha rivelato però, che avrebbe voluto vedere Ibra più avanti, per come aveva preparato la partita, l’attaccante rossonero, è stato troppo basso. Nonostante tutto però, su rigore, è arrivata la rete del record: Ibrahimovic è il giocatore più “anziano” a segnare in Serie A, fino a ieri il record era detenuto sempre da un rossonero, Costacurta, che aveva segnato ugualmente su rigore.

Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

COSA POTREBBE DARE ANCORA IBRA A QUESTO MILAN?

Tutto ciò che è stato fatto finora risulterebbe, molto probabilmente, inutile senza la qualificazione dei rossoneri nella prossima Champions League, raggiungibile entrando nelle prime 4 classificate in campionato, oppure vincendo il trofeo dalle grandi orecchie. Ibra non è in lista Champions, per tanto la sua presenza, e la sua mano d’aiuto, sarà più visibile nelle partite di campionato. Ora c’è la sosta nazionali, due settimane che serviranno per rimettere la testa apposto e pensare al rush finale, 11 partite e 33 punti in palio per raggiungere l’obbiettivo principale della stagione.

Non ci si aspetta certamente una valanga di gol, dal numero 11 rossonero, tanto meno che giochi ogni partita. Zlatan è diventato un allenatore in campo, pronto a rimproverare i suoi compagni quando vede errori banali, e il primo ad applaudirli e sostenerli quando necessario. A fine campionato vedremo se, per l’ennesima volta, riuscirà in un miracolo. Chiaramente, ci dovrà essere la collaborazione dell’intera rosa, che già ha saputo dimostrare che nulla è impossibile.

Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Zlatan Ibrahimovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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