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Galliani: “Io e Berlusconi saremmo rimasti al Milan con il gol di Muntari: sarebbero cambiate tante cose”

L’ex amministratore delegato rossonero Adriano Galliani, oggi al Monza, è tornato a parlare di Milan nella lunga intervista rilasciata al quotidiano Libero. Ecco la prima parte.

Sulle possibilità scudetto del Milan: “Io non sono un osservatore esterno, sono pazzo del Milan. Non è che se sei amministratore delegato non sei scatenato come il più infervorato degli ultras. Ripeto: quest’anno il campionato è una lotteria, vince chi ha meno Covid. Ogni giorno è un bollettino di guerra“.

Sul trasferimento di Pirlo alla Juventus da calciatore: “Prima di cederlo l’abbiamo preso dall’Inter e tenuto dieci anni. È vero, l’abbiamo dato troppo presto, ma i veri rimpianti sono altri…

Sulle sfide con il Liverpool in finale di Champions League: “Partita incredibile quella del 2005, che abbiamo dominato tranne per i sei minuti in cui ci hanno fatto tre gol, i quali peraltro sarebbero stati inutili se l’arbitro non avesse annullato, per un fuorigioco inesistente, una rete di Sheva, al quale poi il portiere inglese ha parato con la testa una bomba da due metri. Però è una partita secca, può capitare. Istanbul è solo il secondo grande rimpianto, anche perché ci siamo rifatti due anni dopo, quando meritava il Liverpool ma abbiamo vinto noi con un gol di schiena di Inzaghi“.

Sul gol di Inzaghi: “Pippo me lo dice ogni volta che in realtà ha pilotato la palla. Io gli rispondo: sì tesoro, bravo…“.

Sul rimpianto più grande al Milan: “Il gol, regolarissimo, annullato a Muntari in Milan-Juve del febbraio 2012. Avremmo vinto il secondo scudetto consecutivo con Allegri e sarebbe cambiata la storia. Nel calcio ci sono episodi che possono cambiare la storia di un club per due o tre anni. Se quel pomeriggio dell’ottobre ’88 a Belgrado non fosse scesa la nebbia, non avremmo vinto la prima Coppa dei Campioni di Berlusconi e non sarebbe partita la nostra leggenda. Penso che avremmo vinto tanto, ma non in quel modo. Il ciclo sarebbe stato ritardato. Ripeto, con quel gol avremmo vinto lo scudetto, non avremmo ceduto Ibrahimovic e Thiago Silva, due campioni che, a distanza di nove anni, ancora giocano ai massimi livelli. Saremmo potuti ripartire con il quarto grande Milan; soprattutto se mi avessero lasciato concludere l’acquisto di Tevez. Se fosse andata come dico io magari non avremmo venduto e forse oggi saremmo ancora lì. Invece Carlito l’ha preso la Juve, che con lui ha vinto tre scudetti di fila“.

Berlusconi e Galliani ai tempi del Milan – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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