Campanello d’allarme per il Milan e per tutti i club italiani: senza il Decreto Crescita la competitività della Serie A rischia seriamente di abbassarsi. Giorgio Furlani, ma non solo, aveva avvisato di questa possibilità qualora fosse stato eliminato, ma le parole degli uomini che si occupano delle società italiane non sono state ascoltate. L’amministratore delegato rossonero ha commentato così la decisione al Corriere della Sera, con una chiosa che non farà piacere ai tifosi vista la situazione contrattuale di un altro big: Mike Maignan.
“Io ho vissuto e lavorato tanti anni in Inghilterra dove il settore calcio viene considerato alla stregua di ogni altro comparto industriale. Da noi è ritenuto il giocattolo dei presidenti, come avveniva 20 anni fa. Dobbiamo fare un ragionamento di sistema, non limitato alle sorti del singolo club. Non si comprende che spendendo di meno, acquisteremo meno giocatori di spessore. E con il ridimensionamento tecnico diminuiranno gli sponsor. Così aumenterà il gap rispetto alle altre leghe, che ad esempio già beneficiano dei proventi da aziende del betting a noi preclusi. Senza il Decreto Crescita il rinnovo di Leao sarebbe stato impossibile“.
