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AC Milan Talk, Boquete: “Ho ancora in testa la finale di Coppa Italia. Io come Zlatan? Lui è di un altro livello”

Vero Boquete è intervenuta sul canale Twitch ufficiale del Milan, durante la trasmissione “AC Milan Talk“. Ecco le sue parole.

Io ho ancora la testa alla finale, ma tra qualche giorno passerà. Non sono giorni facili, quando perdi una finale per un po’ rimane tutto nella tua testa. Rivivi i momenti e ci si chiede perché certe cose sono state fatte in un modo, tipo per il rigore. Ora l’importante è disconnettere un po’ la testa e ritornare la prossima stagione al massimo“.

Sulla lettera di Gazidis il giorno dopo la finale: “È stata una lettera veramente bella che ci ha toccato. È un’altra motivazione per il prossimo anno, per il percorso Champions, per lottare per lo scudetto e tornare in una finale, stavolta vincendola“.

Sulla vicinanza della dirigenza e di Maldini: “Per noi è speciale che loro stiano lì, vedere Maldini che ti abbraccia. Tutti loro capiscono come ti senti e quali parole utilizzare. Maldini è stato con noi ed era orgoglioso di noi, sa che questo capita nel calcio“.

Sullo stadio intitolato a lei: “Quando mi hanno chiesto cosa ne pensavo, la prima idea era: ‘Tutti voi siete pazzi, non è una cosa normale’. Non mi sarei mai immaginata che lo stadio della mia città potesse prendere il mio nome. È veramente speciale. La cosa più importante è che sia il nome di donna, non credo sia mai capitato in Spagna e forse anche in altri Paesi“.

Sul ritorno dei tifosi: “È stato veramente bellissimo. Eravamo abituate allo stadio vuoto. Guardare le facce della gente era una cosa che praticamente avevamo dimenticato. Sono stati una forza extra, speriamo che il prossimo anno possiamo sfruttare tutto questo. In qualche momento non ricordi che loro sono lì, ma in altri momenti dove la squadra ha bisogno di qualcosa in più, loro sono lì e te ne accorgi“.

Sulla leadership di Vero Boquete: “Forse qualche volta le mie compagne non vorrebbero incontrarmi più, ma questa è una parte del mio calcio. Penso che normalmente ciò aiuta, ma talvolta sono sicura che qualche mia compagna preferirebbe che io stia zitta“.

Sull’amicizia nel gruppo: “L’amicizia ed il rapporto aiuta fuori e dentro il campo. Ho trovato persone normali, vere che vogliono sempre migliorare“.

Sulla Champions League: “È un bel casino. Dovremo fare un preliminare andata e ritorno, poi prima del girone dobbiamo avere un po’ di fortuna perché potremmo trovare qualche squadra veramente forte, come il Real Madrid o l’Arsenal. Non sarà facile, ma il 7 di luglio inizieremo il lavoro. Poi inseguiremo anche lo scudetto. Ora siamo in vacanza, ma stiamo pensando già a questo. Prima della finale, giocare contro una squadra spagnola sarebbe speciale“.

Sul numero di maglia: “Io ho sempre giocato con il 21 o con il 9. Sto negoziando in queste vacanze se troviamo il modo di cambiare (ride, ndr). Scherzo, credo terrò l’87“.

Sul paragone con Ibrahimovic: “Qualche volta scherzo perché ho la mia età e la mia esperienza, come Zlatan, ma lui è di un altro livello“.

Sul movimento calcistico femminile in Italia: “Qui in Italia sembra che il calcio Femminile stia davvero cominciando e crescendo tanto. Ora i grandi club sono entrati nell’ambiente e ciò aiuta molto. Dobbiamo avere un po’ di pazienza. Anche con la Nazionale italiana sta crescendo la visibilità“.

Sulla miglior partita dell’anno: “È stata la semifinale di Coppa Italia contro l’Inter, nella quale ho segnato i miei primi due gol per il Milan“.

Sulla partnership Giacinti-Boquete: “Penso che non ci siano tanti attaccanti così forti nello spazio, nella corsa, nel lavoro per la squadra e nella facilità di fare gol al mondo. Spero la prossima stagione di giocare un po’ più vicina a lei per farle vincere ancora una volta la classifica delle marcatrici“.

Sulle finali di Champions League giocate: “Giocare le 3 finali di Champions è stata la cosa più bella della mia carriera. Forse la prima non me la sono goduta tanto per via della tensione, ma la seconda che ho vinto con il Francoforte e la terza con il PSG me le sono godute tutto il giorno“.

Sul suo avvicinamento al calcio: “Io mi sono avvicinata al calcio perché mio papà era allenatore e mio fratello giocatore. Penso che a 14/15 anni ho iniziato a capire che in altri Paesi c’era competizione professionale al femminile“.

Vero Boquete (foto Ac Milan)
Milan: Vero Boquete (foto Ac Milan) – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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