Ben 8 ex rossoneri hanno parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport della stagione del Milan e della corsa allo scudetto. Ecco le dichiarazioni di Serginho, ex terzino sinistro.
“Devo essere onesto: quando il Milan di Pioli ha iniziato il suo percorso mi aspettavo di vederlo vincente dopo almeno 4-5 anni di maturazione. Invece questo gruppo ha bruciato le tappe e ci ha lasciati tutti a bocca aperta: se domenica diventerà campione d’Italia sarà un’impresa straordinaria. Nessuno si aspettava di vedere il Milan al comando fino alla fine perché c’erano squadre più strutturate e con più abitudine alla vittoria, come l’Inter e la Juve: in molti pensavano che Pioli avesse una squadra da terzo-quarto posto. Invece i rossoneri sono cresciuti e hanno acquisito in poco tempo quelle qualità che si acquisiscono in anni di esperienza: è stato bellissimo vedere questa evoluzione, anche perché si tratta di un progetto nuovo, completamente diverso da quelli del Milan del passato“.
Sulla linea imposta dal club: “Il club che una volta ingaggiava solo giocatori già pronti a vestire quella maglia, negli ultimi tre anni ha deciso di investire sui giovani, e la linea ha pagato. Paolo Maldini, Ricky Massara e tutta la rete dello scouting hanno fatto un grandissimo lavoro: meritano un applauso speciale“.
E conclude: “Se il Milan vincerà il titolo, ci arriverà dopo un cammino difficilissimo, in cui anche il fattore Covid ha avuto un peso tutt’altro che secondario: chi pensa che i lockdown e gli stadi vuoti abbiano aiutato Pioli e i suoi a maturare nelle stagioni passate è fuori strada, perché un giovane capisce davvero che cosa significa giocare nel Milan quando assapora l’atmosfera di San Siro strapieno, quando va in campo con la pressione di dover vincere a tutti i costi. Ecco, ragazzi sotto i 25 anni come Tonali, Leao, Theo e Kalulu stanno realmente sperimentando che cosa significa essere al Milan in questa stagione, e stanno per vincere. C’è qualcosa di più emozionante?“.
