Prima spettatore del martedì e del mercoledì, ora anche del giovedì. Il Milan accompagna con malinconia e delusione il finale di questa stagione, per ciò che poteva essere ma non è stato. L’eliminazione in Champions League è stata un brutto colpo, ma tutto sommato accettabile, visto il girone e come si è sviluppato. Quella dall’Europa League, invece, è stata un colpo basso da cui nessuno si è più rialzato: il derby e la gara contro la Juventus lo dimostrano.
La doppia sconfitta contro la Roma rappresenta tutt’oggi la macchia più dolorosa dell’annata rossonera. Due gare fondamentali che hanno visto in campo un Diavolo semplicemente non all’altezza della seconda competizione europea e di un’avversaria che, sulla carta, doveva essere sfavorita. Mancanza di qualità, convinzione, ma soprattutto di spirito. È questa uscita uno dei due peccati originali della stagione, al pari di quella contro l’Atalanta in Coppa Italia, seppur influenzata da decisioni arbitrali tutt’oggi discutibili (il rigore per i nerazzurri, il rigore non concesso al Milan nel finale per il braccio di Holm).
Nel giudizio finale contano e non poco queste due (tre) cadute in percorsi che potevano portare il Milan a giocarsi due trofei. Perché sì, ciò che pesa oltre ai 6 derby persi consecutivamente sono i trofei che mancano. Non basta uno scudetto due anni fa quando la tua rivale cittadina negli ultimi tre anni ne ha conquistati ben 6. Ed ecco che la sfida di questa sera in Europa League tra Roma e Bayer Leverkusen acquista quel sapore di delusione e frustrazione per l’occasione persa e per l’ennesimo obiettivo sfumato.