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“Meno baci alla maglia e più concretezza”. Un tira e molla nocivo per il Milan e per Donnarumma

Milan – Raiola – Donnarumma: tre parti per un accordo che ancora non c’è. Chi rema contro? Si sentono oramai le voci più disparate, da presunti litigi tra il portiere ed il suo procuratore fino alla Juventus e l’interesse per il classe ’99. Non si vede una via d’uscita ed il 30 giugno si avvicina sempre più.

Nel frattempo il numero 99 continua a difendere i pali della porta rossonera e lo fa divinamente. Anche contro il Parma è arrivata un’ottima prestazione con una parata eccezionale su Pelle in uscita. Nel pre-partita di Sky Sport si è parlato della situazione contrattuale ed Alessandro Costacurta ha pronunciato la seguente frase: “Devo dire che sono infastidito dal bacio alla maglia: baciano la maglia e poi sono lì a contrattare. Baci la maglia perchè? Forse sono di tradizione antica. Servirebbero meno baci e più dimostrazioni concrete“. Parole forti che fanno riflettere.

Milan: Gigio Donnarumma – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Lo stallo alimenta la polemica

A quale voce credere delle tante? Difficile saperlo. Sembra chiaro che la volontà di Donnarumma sia quella di restare in rossonero, ma a quale costo? Se la volontà è quella perché tirare troppo la corda rischiando che si spezzi? Tante sono le domande e l’analisi di Costacurta è lapidaria.

Donnarumma ha sempre dichiarato di tenere alla causa Milan, per tutto quello che questo club gli ha dato. In passato, come sottolineato, ha baciato la maglia. Un gesto particolare, che non fanno in molti perché è significativo di un determinato attaccamento. Non si capisce il motivo per cui si debba tirare così per le lunghe la questione. Soprattutto essendo a conoscenza della situazione economica di questo periodo e guardando al proprio stipendio attuale di 6 milioni di euro. Una cifra da capogiro per quello che all’epoca era appena un 18enne. I dirigenti rossoneri sembra che abbiano proposto un aumento arrivando fino agli 8 milioni: è necessario davvero andare oltre? 

Ciò che fa strano è il clima mediatico. Il portiere, al di là di alcune dichiarazioni molto vaghe, non si è mai esposto più di tanto alla stampa. Difficile allora comprendere, come dichiarato dalle parole riportate in precedenza, la natura di quello che sta accadendo attorno alla vicenda. E se fosse un problema di costi delle commissioni? Anche in quel caso, complicato capire per quale motivo il portiere non dovrebbe forzare la mano con il procuratore, inducendolo ad accettare ciò viene proposto. Lo stesso Donnarumma dovrebbe essere interessato al danno che un tale prolungamento di trattativa possa recare alla sua figura. Sembra che il tira e molla del 2017 abbia insegnato poco o nulla.

La prospettiva del Milan: cosa fare con Donnarumma?

Dall’altro lato c’è il Milan, nella figura della dirigenza, che cerca di trovare una soluzione che possa soddisfare l’una e l’altra parte. Tutto ciò a patto che ci si tenga all’interno di un determinato budget, sempre per la questione economica sollevata in precedenza.

Maldini è parso per la prima volta seccato da quello che sta succedendo. Anche perché non si parla solamente di Donnarumma, ma anche di Calhanoglu. Il club sta cercando di scendere a compromessi, alzando le proposte iniziali ai due giocatori. Gli agenti, però, non sembrano soddisfatti e non fanno granché per venire incontro alle esigenze societarie. Il dilemma è uno ora: spingere al massimo per trattenerli o dare una prova di forza e virare su altre soluzioni esterne?

Presumibilmente la società non vorrebbe arrivare al punto di dover strappare, perché ciò comporterebbe spese aggiuntive sul mercato. Detto ciò, non può nemmeno rimanere ostaggio di procuratori insoddisfatti e di giocatori che sembrano, si spera sia così a questo punto, dei burattini. Si spera, perché altrimenti questo desiderio smodato di strappare il contratto più oneroso ne dimostrerebbe solamente l’avidità e l’opportunismo.

Mino Raiola – MilanPress, robe dell’altro diavolo

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