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De Ketelaere, Lukaku e Pogba: chi pensa al futuro e chi torna al passato

È tutta una questione di strategie e di progetti. Milan, Inter e Juventus sono ritenute da tanti osservatori le tre squadre favorite per la vittoria del prossimo scudetto. Sarà per la forza delle rose, sarà per la tradizione che negli ultimi 20 anni ha visto trionfare solo loro tre in Serie A. Tre club che rappresentano la storia del calcio italiano all’estero, ma che in questo momento non potrebbero rappresentare meglio tre progetti totalmente opposti.

Una società che ambisce a vincere e convincere con un progetto chiaro, senza lasciarsi offuscare da tentazioni che potrebbero ribaltare quanto creato negli ultimi due anni e mezzo. Un’altra società che ha bisogno di vincere per rendere fruttuosi gli sforzi fatti sul presente, a prescindere da una situazione poco limpida. Un’ultima società che necessita della vittoria per un credo proprio, a prescindere dal tipo di immagine che viene data sul campo. Tre realtà e tre immagini: tre uomini copertina che le rappresentano.

Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Club Brugge: Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Milan, Charles De Ketelaere

È stata una trattativa estenuante da raccontare, figuriamoci per chi l’ha vissuta in prima persona e ha dovuto trovare compromessi tra le parti per arrivare alla soluzione finale. Quel che è certo è che Charles De Ketelaere sarà un nuovo giocatore del Milan e sarà il simbolo di questa campagna acquisti estiva dei rossoneri. Lo sarà per la spesa (36 milioni complessivi di bonus più una percentuale sulla futura rivendita), lo sarà per l’immagine pulita che dà di sé stesso, lo sarà per il talento che ha dimostrato al Club Brugge e che dimostrerà in rossonero.

La linea verde promossa dalla proprietà nella figura del Fondo Elliott colpisce ancora una volta. De Ketelaere arriva, a differenza di altri giovani rossoneri, in un momento della carriera nel quale ha già fatto vedere le sue doti al pubblico internazionale. Il classe 2001 belga ha incantato con le sue movenze e con la sua classe anche in Champions League e sembra pronto al grande salto.

La tentazione per i dirigenti rossoneri poteva essere quella che portava a Paulo Dybala, il quale escludeva il nuovo arrivato. A livello di immagine poteva essere un colpo da 90, probabilmente anche a livello tecnico nell’immediato. Ma si sa, questo Milan non ragiona semplicemente nel presente e preferisce la concretezza ai fuochi d’artificio. Con tutti i rischi del caso che sono stati presi, perché l’esposizione mediatica di questo mese per il giocatore è forse stata esagerata, in via Aldo Rossi non sono stati traditi i principi che hanno permesso a Pioli, Maldini e Massara di riportare il club sulla vetta d’Italia.

Inter: Romelu Lukaku
Inter: Romelu Lukaku – MilanPress, robe dell’altro diavolo

Inter, Romelu Lukaku

A volte ritornano. Il connazionale di Charles De Ketelaere se n’era andato un anno fa per sua volontà, sedotto dall’idea di tornare al Chelsea, là dov’era stato solo di passaggio, e in Premier League, campionato con il quale non si era lasciato benissimo dopo l’esperienza al Manchester United. Il risultato: dopo una stagione ha fatto di tutto per tornare in nerazzurro.

Una storia a tratti romantica, ma che nasconde (non troppo) dei limiti, da parte del giocatore e della società. In primis quello comportamentale del ragazzo, il quale di sua spontanea volontà rilasciò all’insaputa del suo stesso club di appartenenza un’intervista nella quale dichiarava amore alla sua ex squadra. In secundis quello di una società che, un anno prima era stata capace di ricavare più di 100 milioni dalla sua cessione, ma un anno dopo ha ceduto alla tentazione di riaverlo con sé per tornare a vincere il tricolore perso per mano dei cugini.

Il tutto con un’operazione all’apparenza vantaggiosa (ingaggio ridotto da parte di Lukaku e prestito a 8 milioni), ma che racchiude perfettamente l’essenza del momento: incertezza futura. Cosa ne sarà di Romelu a giugno? Cosa ne sarà dell’Inter visti i noti problemi della proprietà? Problemi amplificati dalla pandemia, ma che sono nati a causa anche di un progetto probabilmente costruito su principi che appartengono ad un altro calcio, ovvero quello di chi può permettersi spese immediate e stipendi importanti per vincere subito.

Paul Pogba
Paul Pogba

Juventus, Paul Pogba

A volte ritornano, parte II. Pogback. Quante volte si è letto ho sentito questo slogan negli ultimi anni. Non poteva che concretizzarsi sotto la guida tecnica dell’ultimo allenatore avuto in bianconero dal francese: Massimiliano Allegri. Potevamo scegliere Di Maria come uomo copertina, ma l’ex Manchester United rappresenta al meglio i principi della Juventus. Il motto “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” riassume la realtà e la linea che si vuole dare al progetto.

Una storia anche in questo caso romantica e a tratti fantastica a livello economico: giocatore strappato allo United da giovane, poi rivenduto ai Red Devils a peso d’oro e ora ripreso a parametro zero. A 29 anni, come il suo collega nerazzurro sopracitato, Paul Pogba torna in Italia per riscattarsi dopo la sua ultima (lunga) parentesi in Inghilterra. Una mossa tanto voluta dal tecnico toscano che vuole giocatori di questa caratura nella sua squadra, poiché molto abile nella gestione degli spogliatoi.

Un’operazione che è chiaramente incentrata sul presente, per tornare a vincere dopo un anno di “zero tituli”. L’hype attorno al centrocampista transalpino, però, è stato fermato da una lesione al menisco esterno del ginocchio destro che lo preoccupa e potrebbe portare ad un intervento. Tempi di recupero ancora sconosciuti, nonostante le supposizioni. Un rischio che doveva essere calcolato visto lo score di infortuni avuti a Manchester. Un tuffo nel passato per risolvere il presente che potrebbe essere stato un tuffo nel vuoto.

Conclusioni

È chiaro che Inter e Juventus potrebbero aver risolto i propri problemi odierni, ma è chiaro anche che i problemi odierni non per forza, anzi, difficilmente risolveranno quelli di domani. Ecco che subentra la progettualità di una società come il Milan che con una mossa, costosa, ha pensato sì al presente, ma soprattutto al futuro. Senza troppi proclami e senza affidarsi a tentazioni di alcun tipo.

Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Charles De Ketelaere (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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