Avevamo lo scorso anno celebrato la crescita di questa squadra. Quel passaggio necessario che è stata la qualificazione Champions per il Milan. Un passettino all’ultima giornata come oggi. Soffrendo, meritando.
Tecnicamente ed economicamente, è stato il mattone che ha permesso la festa di questo giorno. Confermare in pratica i possibili riscatti e puntellare la rosa per aumentare le rotazioni, per una stagione lunga e complesse come quella vissuta, con tre competizioni da onorare.
Ieri sera è stata la partita della consapevolezza, della consacrazione, e finalmente della gloria. Ibra, non uno a caso, qualche settimana fa sottolineò che vincere lo Scudetto avrebbe garantito a tutto il roster, un posto speciale nella Storia del club.
Così è stato. Il primo tempo che abbiamo sognato in questa settimana di tensione per tutti i tifosi. Leao determinato, lucido e pratico. Giroud che timbra nelle serate che contano, d’altra parte è arrivato per questo. E poi gestione, matura e incrollabile.
Il clean sheet più dolce. I tre punti più importanti. Nella città del tricolore, Reggio Emilia, torniamo Campioni d’Italia, 11 anni dopo.