HomeIn evidenzaMilan, chi grida al complotto ti sta facendo il regalo più grande

Milan, chi grida al complotto ti sta facendo il regalo più grande

Un altro rigore – il dodicesimo da inizio stagione – a favore e si rinfocola la polemica. Poi riguardi le immagini e provi a chiederti perché. Rigore di esperienza guadagnato da Ibra? Probabile. Rigore di Brahim su Sottil? Le immagini sembrano far capire chi strattona chi. Ma la notizia è un’altra: dopo una settimana al limite del grottesco, fra casi di Covid tirati un po’ troppo alla lunga e polemiche montanti alla bisogna, il Milan è e resta fortemente primo. Succede grazie ad un Ibrahimovic che torna in campo a Cagliari cinquanta giorni dopo l’ultima volta da titolare. Cinquanta giorni che non sembrano nemmeno essere passati. Coraggiosa, concreta, decisiva, vogliosa: la sinfonia di Pioli non si arresta nemmeno di una battuta nonostante l’emergenza, con numerose assenze dal peso specifico significativo. Grazie ai rigori? Proviamo a capirlo…

Rigori. …cambiando prospettiva. Fermo restando che più crei densità in area e più rigori è probabile che ti diano, il Milan è anche la squadra che ha colpito più pali quest’anno: 14. Un dato che racconta molto di quello che questa squadra sta compiendo in ormai un anno solare. Ma – sottolinea chi vede nel cammino netto dei rossoneri un importante sostegno da parte degli arbitraggi – solo contro Spezia, Udinese, Napoli e Sassuolo il Milan è riuscito a vincere senza ricevere alcun rigore a favore. Aggiungiamo noi: tra queste quattro partite, il Milan ha potuto schierare la formazione pseudo-titolare solo al San Paolo. E nelle gare restanti? Quelle vinte con rigori a favore, pareggiate e perse? Mai. Mai. In nessun’altra occasione Pioli ha potuto concedersi il lusso di avere a disposizione il suo “undici” titolare. Conta? Per una squadra reduce da un decennio di quasi buio completo sì, conta eccome.

Bilancio. Contano anche i cartellini, che a Cagliari sono piovuti in maniera abbastanza chirurgica. Contano i positivi al coronavirus, che nell’ultimo mese e mezzo ha colpito in pratica i giocatori più importanti del pool rossonero, senza impedire al Milan di proseguire nella sua marcia. Insomma, nel bilancio è chiaro il meccanismo e la volontà di portare il racconto del campionato su un binario parallelo a quello che il campo sta testimoniando. Minimizzare (o esagerare) per mettere pressione a chi dirige le gare. Far sembrare tutto facile, proprio perché ora è il Milan a far paura agli avversari. Era così per la Juventus fino a poco fa, è stato così per il Milan e l’Inter dei rispettivi tempi d’oro. E può essere il più grosso attestato di stima che i detrattori possano fare oggi ad un gruppo mai così forte e coeso da tanto, tanto tempo.

Milan: Zlatan Ibrahimovic - Milanpress, robe dell'altro diavolo
Milan: Zlatan Ibrahimovic – Milanpress, robe dell’altro diavolo

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