Sono passati tre anni dalla campagna acquisti “faraonica” del Milan cinese gestita da Fassone e Mirabelli. Un’estate che ci ricordiamo tutti, un’estate con il Milan protagonista sul mercato come non lo si vedeva da anni, un’estate che ha ridato entusiasmo ai tifosi facendoli sognare in grande. Dopo tanto i rossoneri tornavano a spendere ma soprattutto sembrava stessero tornando ai fasti di un tempo. Nessuna preoccupazione economica, nessun prestito o parametro zero, solo colpi ad effetto e obiettivi sempre più grandi.
L’idillio però è durato pochi mesi, giusto il tempo di tornare con i piedi per terra e alla realtà e capire che quella sessione di mercato, che tanto sembrava perfetta, era in realtà una delle più scellerate degli ultimi anni di cui il Milan ne paga ancora le conseguenze. Oltre ad Antonio Donnarumma, arrivato nell’operazione rinnovo di Gigio, sono cinque i giocatori dell’era cinese che vestono ancora la maglia rossonera.
SITUAZIONI OPPOSTE
Analizzando i casi ad oggi, dopo il lockdown, i cinque giocatori in questione vivono situazioni diametralmente opposte. Musacchio, Conti e Biglia, falcidiati dai problemi fisici, quando chiamati in causa non hanno brillato, anzi. La maggior parte dei tifosi ha storto il naso e le critiche non si sono risparmiate. In difesa, dopo il riscatto di Kjaer, ma anche prima, Musacchio è sparito dai radar, scavalcato anche da Matteo Gabbia all’esordio in Serie A. Sulla destra Conti vive l’eterno ballottaggio con Calabria e le prestazioni altalenanti di entrambi sembrano già predire il futuro. Nella prossima sessione di mercato, oltre a Kalulu, si proverà a prendere un terzino destro ed uno dei due verosimilmente partirà. In mediana Biglia ha ceduto il passo al sempre più sorprendente Ismael Bennacer e, sceso in campo da titolare dopo mesi, contro il Parma ha deluso. Per loro, come detto, il mercato incombe. Non si esclude un ritorno in patria per i due argentini ma nemmeno un’altra chance europea, forse l’ultima per dei calciatori chiamati ad un imminente riscatto.
L’altra accoppiata superstite è Kessie-Calhanoglu. Anche loro spesso e volentieri criticati e fischiati ma che, dalla ripresa del campionato si sono ripresi il Milan. A differenza degli altri, loro hanno saputo reagire, hanno saputo scrollarsi di dosso tutte le incertezze e sono diventati protagonisti. Sempre e costantemente al centro del gioco. Padroni del centrocampo rossonero uno in fase difensiva e l’altro in quella offensiva, hanno letteralmente cambiato i piani intorno a loro dentro e fuori dal campo. Se prima erano insistenti le voci di mercato e c’erano parecchi dubbi riguardo il nuovo progetto ed il loro futuro al Milan, in poche settimane è cambiato tutto. I due si sono rivelati l’arma in più del Milan, pronti ad essere protagonisti anche in futuro ed anche con Rangnick. La questione pubblico, con la mancanza dei tifosi allo stadio, forse ci ha messo del suo, liberando la mente dei due e lasciandoli liberi di esprimersi senza temere i fischi di un San Siro che ormai sembrava essere diventato sempre più ostile.