Due indizi non fanno ancora una prova, ma la sensazione è che il Milan stia trovando la versione reale di Samuel Chukwueze, quella ammirata in Spagna nelle scorse stagioni e quella per cui il club rossonero ha deciso di investire 19,5 milioni di euro più 8,5 di bonus variabili (qui i dettagli economici).

L’inizio di annata aveva un po’ preoccupato, all’esterno di Milanello, circa la bontà dell’investimento fatto dalla società. 28 milioni potenziali per un giocatore che entra nell’ultimo anno di contratto sono tanti, ma vanno contestualizzati: una battaglia su un parametro zero a suon di proposte di ingaggio sempre più alte non sarebbe stata sostenibile per una realtà come quella del Milan, particolarmente attenta al monte stipendi. Ma cosa ha frenato il nigeriano finora?

Difficoltà di adattamento, addio

Le difficoltà di adattamento ci sono state, inutile nasconderlo. Gli stessi compagni e anche Stefano Pioli lo hanno ammesso. “Il gol di Verona gli ha fatto bene. Se ieri Pulisic non mi avesse confidato di sentirsi stanco lo avrei fatto partire titolare. Ma Chukwu si è meritato questa occasione e l’ha sfruttata bene è un giocatore che ci darà soddisfazioni, sa cosa dare alla squadra“, così il tecnico emiliano ieri sera.

“Oggi voglio parlare di Chukwueze perché ha fatto una grande partita: ha passato un momento delicato, oggi abbiamo vinto anche per lui” ha detto Leao ieri nel post-partita. Anche Florenzi lo ha ribadito a Milan TV: “Oggi ha fatto una partita importante, non solo sotto l’aspetto offensivo, ma anche sotto l’aspetto difensivo. Mandando Rafa sul centrale loro, scalavamo tanto con Reijnders a sinistra e se lui non dava una mano era un problema. Ha fatto una buonissima partita. Sappiamo le sue qualità, quello che può dare alla squadra. È ovvio che ci sono giocatori che hanno bisogno di un giorno di adattamento e altri di mesi. Speriamo che il suo sia finito perché noi vogliamo vedere questo Samu“.

Capire da dove siano nate diventa abbastanza facile: cambio di campionato, cambio di Paese, cambio di compagni, alcuni problemi fisici, la Coppa d’Africa e la concorrenza con un Pulisic in formato prime. Sono diverse le concause che portano a pensare che ora, dopo 7 mesi, il numero 21 possa esprimersi al meglio, libero mentalmente e con tanta voglia di dimostrare. Dimostrare sì, ma in quali partite?

Esistono partite su misura per Chukwueze

Sì, esistono queste gare e quella di ieri era una di quelle, anche se ha mostrato di saper fare anche altro oltre le sue caratteristiche principali. Gare dove gli spazi sono enormi e le transizioni possono essere determinanti. La sfida contro la Fiorentina ha permesso di vedere come Chukwueze possa essere devastante con campo libero davanti a sé, ma anche nello stretto (vedi il tunnel in partenza di azione nella prima occasione di Giroud al 7′).

Interessante è però l’interpretazione del ruolo del nigeriano ieri sera. Solitamente preferisce ricevere palla al piede sulla fascia e puntare l’uomo accentrandosi. Al Franchi si è spesso visto partire da una zona più centrale, sia in fase di possesso che non. Una versatilità che lascia riflettere in vista della gara contro il Lecce delle prossima settimana quando mancherà uno come Loftus-Cheek sulla trequarti per squalifica.

Possibile esperimento contro il Lecce

Intriga e non poco la possibilità di osservare in campo nello stesso momento Chukwueze, Pulisic e Leao sulla trequarti. La partita contro la squadra salentina di sabato prossimo alle ore 15 a San Siro può rappresentare una sorta di svolta in tal senso. Come detto, mancherà il numero 8 inglese e Pulisic non ha mai nascosto una certa abilità tra le linee.

Quanto visto a Firenze fa pensare che la partnership con il numero 21 possa essere proficua perché capace di non dare punti di riferimento contro una squadra che presumibilmente sarà chiusa. Una formazione che sarebbe certo più offensiva, ma al contempo sarebbe una scelta giustificata dalla circostanza. Con un Chukwueze ritrovato ora si può pensare davvero a soluzioni alternative. Il prossimo step? Reggere psicologicamente anche il subentro a gara in corso. Se continuerà ad essere quello guardato a Verona, allora ci sarà da divertirsi per Pioli e per i tifosi.