L’impronta di Gerry Cardinale, l’impronta di RedBird. Dal 31 maggio 2022, data del primo comunicato da parte del club sul passaggio di testimone da Elliott all’altra società statunitense, sono passati 500 giorni e oggi la Gazzetta dello Sport celebra questo primo traguardo rossonero.
La vita al Milan del fondatore del gruppo americano si può dividere in due: la prima parte, fino all’inizio di quest’estate, volutamente defilata; la seconda parte attiva e protagonista. Insomma: c’è un Cardinale pre licenziamento di Maldini e un Cardinale post licenziamento di Maldini. Sono tante le figure ruotate attorno al club nell’ultimo anno e mezzo, da LeBron James (leggenda NBA) a Randy Levine (presidente degli Yankees e nel cda rossonero da gennaio).
A capo della dirigenza per le questioni di campo ci sono ora Giorgio Furlani (amministratore delegato) e Geoffrey Moncada (capo dell’area sportiva). I due si sono affidati nel corso dell’estate ai dati, una rivoluzione voluta da RedBird grazie alla Zelus, società di analytics che svolge un ruolo chiave nella scoperta dei giocatori. Il simbolo di questo è Tijjani Reijnders, promosso dai dati e pagato 20 milioni: i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Tra tutti, però, la stella resta Christian Pulisic. Il suo impatto in rossonero è stato a tratti sorprendente (4 gol e 1 assist in 8 partite di Serie A). Meno sorprendente lo è stato sul mercato statunitense del club: il Milan è il brand calcistico italiano più noto nel Paese e il legame si è consolidato con l’arrivo del capitano della Nazionale a stelle e strisce. Cardinale e la sua rivoluzione: siamo solo all’inizio.