C’è chi parla di un Milan totalmente assente sul calciomercato, che cosa ridicola. Basta guardare la rosa per rendersi conto che no, lor signori, il Milan ha già operato e ha già speso dei soldi. Andiamo con ordine.
Milan, la difesa
I tanti tifosi rossoneri si lamentano di problemi in fase difensiva. Lì dove non c’è più Romagnoli (è un problema questo?), non rientrerà dalla Turchia Duarte (anche questo vi turba?) e Caldara andrà a La Spezia (vabbè, qui non parlo nemmeno…). In compenso, è tramontata la pista Botman ma si sta lavorando a quella Tanganga; conti alla mano, però, in rosa ci sono ben quattro possibili difensori centrali (Tomori, Kalulu, Kjaer e Gabbia) oltre ai due Primavera aggregati Michelis e Stanga. Dunque, di che stiamo parlando?
La mediana del calciomercato zero del Milan
Passiamo al centrocampo. È andato via Kessie, è arrivato Adli, è rimasto Bakayoko ed è rientrato dal Torino Pobega: anche qui a gridare allo scandalo? A conti fatti, Adli è tutto da scoprire, mentre Pobega è una mezza certezza: sicuri di aver perso così tanto con l’addio di Kessie?
La trequarti rossonera
Spostiamoci sulla trequarti. Qui è andato via Castillejo, giocatore ormai ai margini dello schema tecnico di Pioli. Per il resto, tutto come prima: qual è, anche qui, il problema? Certo, arrivasse De Kaetelaere sarebbe un netto passo in avanti ma non c’è fretta; d’altronde il Milan di questi ultimi anni ci ha fatto capire una cosa: pochi acquisti, ma mirati. Così è stato per Tomori, per Diaz e per Giroud. E così sarà anche quest’anno.
L’attacco e i soldi già spesi
In attacco c’è una pedina in più: è rimasto Ibra, è rimasto Giroud (a proposito, già doppietta al Colonia...) ed è arrivato Origi. Quindi siamo già numericamente in più rispetto all’anno scorso. E c’è chi parla di un possibile quarto attaccante, che renderebbe ancora più completo il reparto, vedremo. Ah, e per chi dice che il Milan non spende, ricordo che finora sono stati investiti oltre sette milioni per i riscatti di Messias (4,50) e Florenzi (2,70): basta fare di conto invece di lamentarsi.