Solo un anno fa sarebbe stato difficile da prevedere che ci saremmo trovati a discutere su una squalifica di Davide Calabria. Il numero 2 rossonero era stato superato nelle gerarchie da Andrea Conti e con Pioli, almeno inizialmente, non scorreva buon sangue. Tutte storie che già abbiamo raccontato più e più volte, dal mancato trasferimento in estate alla rapida, rapidissima risalita.
Lo stesso giocatore ha parlato a più riprese di questo riscatto, ma resta il fatto che vista ora sembra quasi una situazione paradossale. Come sarebbe andata un anno fa se fosse successa una circostanza simile? Probabilmente sarebbe stata valutata come marginale, ma certamente non avrebbe fatto così scalpore o perlomeno non sarebbe stata giudicata così negativa una sua assenza. Una parabola bella da raccontare, che lo ha portato ad essere un giocatore insostituibile per Pioli.
La squalifica e la troppa leggerezza
L’ammonizione all’86’ in Milan-Crotone fu accolta, da tutti, come un gesto di furbizia e malizia, necessario per evitare il rischio di assenza nel derby. Ciò che ora viene criticato a Calabria, fatto che sembrava marginale prima della gara contro lo Spezia, è il sorriso del giocatore rossonero dopo la sanzione. Si dice che Italiano abbia utilizzato proprio questa situazione per motivare i suoi per il match dello stadio Picco. Troppa leggerezza?
Il gesto in sé non è riprovevole, lo si vede in Italia ed in Europa non da quest’anno. Ciò che può essere criticato è l’atteggiamento di cui si parlava in precedenza. Le parole di Romagnoli nel post-partita del match dello scorso weekend non hanno fatto che sottolineare una situazione mentale che già si era intravista una settimana prima. Come se il Milan fosse venuto meno in quello che solitamente non manca mai: la concentrazione partita dopo partita.
“La prossima partita è quella che conta di più“, questa è stata per tutta la stagione la direzione impostata da Pioli, il suo staff, la società e gli stessi giocatori. Una leggerezza eccessiva che poteva e doveva essere evitata, ma di cui non bisogna fare un dramma esagerato. La squadra è giovane e da questi scivoloni bisogna imparare e crescere anche sotto determinati aspetti. Ed è proprio questo che si dovrà vedere in Serbia: avrà ritrovato la squadra il principio secondo cui “la prossima partita è quella che conta di più“? Il derby del weekend è all’orizzonte, ma prima c’è un match di altrettanta importanza dinanzi.
Un’ultima riflessione la merita nuovamente Calabria. Del terzino rossonero si è sentita con forza la mancanza, sarà per un sostituto non troppo all’altezza o per l’importanza che ha acquisito con il tempo. Un’importanza che lo deve far ragionare: oramai anche lui sta diventando un esempio ed un’influenza sempre più grande per il gruppo squadra. Un grande traguardo che comporta allo stesso tempo un’assunzione di responsabilità sempre maggiori.