L’ex allenatore di Milan e Monza Cristian Brocchi ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato di Manuel Locatelli. Fu lui a lanciarlo in prima squadra.
“Vedevano tutti qualità superiori alla media, era uno dei più forti del settore giovanile in quegli anni, considerato di prospettiva. Io lo feci esordire a San Siro perché ero convinto che sarebbe stata la prima di tante partite e volevo che fosse un inizio memorabile“.
Su quale aspetto abbia dovuto lavorare di più: “Sul fargli sporcare i pantaloncini. Giocava solo ed esclusivamente sulla qualità, sulle azioni singole. Si sacrificava poco e lavorava poco con la squadra, l’ho aiutato a capire che per arrivare a grandi livelli serviva iniziare a mettersi a disposizione dei compagni alzando anche il livello agonistico e non solo quello tecnico“.
Sull’involuzione avuta nell’ultimo periodo rossonero: “Per i giovani le prime partite sono facili, anche quando non fai benissimo tutti ti applaudono. Poi tocchi un primo apice, che per lui è stato il gol alla Juventus, e allora tutti si aspettano che da lì in poi tu giochi sempre in quel modo lì, risultando decisivo sempre. Sono aumentate le pressioni e arrivate le prime critiche: forse non era ancora pronto a sopportarle“.