Nel calcio, si sa, l’unica cosa che davvero conta è il risultato. Vincere 1-0 o 5-0 porta gli stessi punti, e – a maggior ragione quando sei il Milan e lotti per le posizioni di vertice della classifica – la cosa importante è aver fatto un gol di più dell’avversario al momento del triplice fischio dell’arbitro. E’ per questo motivo, dunque, che chiunque abbia a cuore le sorti del Diavolo non può che essere contento della vittoria di sabato sera in quel di Bologna, anche se i tre punti sono arrivati al termine di un match inaspettatamente trasformatosi in un thriller nel secondo tempo. Alzi la mano chi, dopo aver visto il Milan essere avanti di due gol e di un nuovo all’intervallo, avrebbe pensato che i felsinei l’avrebbero pareggiata ed anche rischiato di vincerla, peraltro dopo un’altra espulsione subita. Ed invece, così è stato, colpa – come dicevamo – di un secondo tempo pessimo, a voler usare un eufemismo, fino alla giocata di Bennacer che ha risolto la gara prima del sigillo di Ibrahimovic.
Milan, si può imparare anche dalle vittorie
Ecco, quella in terra emiliana è la classifica dimostrazione che, se è vero che si impara soprattutto dalle sconfitte, lo si può fare – eccome – anche dalle vittorie. Siamo certo che mister Stefano Pioli saprà trarre dal match di sabato gli insegnamenti più opportuni per scongiurare il ripetersi di un Milan molle, sbadato e superficiale come quello visto dalle 21.45 in poi di sabato. Al momento, al netto delle pesanti assenze che in ogni singola partita condizionano le scelte del mister, il fattore su cui il Milan deve porre rimedio con maggiore urgenza è la fase difensiva. Complice forse anche l’assenza di Mike Maignan, il Milan ermetico e granitico in fase difensiva, ammirato ad inizio stagione, ha lasciato il posto ad una squadra che subisce un po’ troppi gol. I rossoneri non mantengono la porta inviolata da sei partite consecutive tra campionato e Champions League, e nelle ultime nove solo il Venezia non è riuscito ad entrare nel tabellino dei marcatori. Nulla di preoccupante per il momento, se si considera i risultati raggiunti in Serie A, ma non sempre i rossoneri potranno tre o quattro gol a partita, come fatto negli ultimi 270 minuti di Serie A.
Ora il Torino: si torni ad essere ermetici in difesa
Ed intanto, nel vorticoso calendario delle squadre impegnate su tre fronti, domani si torna di nuovo in campo, per il turno infrasettimanale di Serie A. Di contro una squadra da non sottovalutare assolutamente. Il Torino di Ivan Juric, infatti, fa dell’agonismo e del pressing a tutto campo le sue armi principali: i rossoneri dovranno essere bravi a non perdere mai le distanze in campo, ed in tal senso potrebbe dare una mano il ritorno di Franck Kessie, nella speranza che la retroguardia torni ad essere uno dei punti di forza della brigata Pioli.