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Il Milan batte il Frosinone, un successo che in ottica futura vale molto più di 3 punti

Vittoria fondamentale per il Milan, quella ottenuta nella serata di ieri contro il Frosinone. La partita era a livello psicologico molto più complicata di quello che potesse sembrare. Un periodo non brillante, le numerose assenze e la brutta caduta in Champions contro il Borussia Dortmund erano paletti da non inforcare per non ritrovarsi fuori dai giochi.

Aggiungiamoci che i ciociari stanno disputando un campionato al di sopra di ogni attesa e la trappola sembrava pronta per essere servita. In realtà i giovani di Di Francesco hanno dimostrato che per quanto si possa fare bene, alcune partite restano fuori dalla loro portata, come è normale che sia in fondo per una squadra come il Frosinone. Vero, fino a quando il Milan non ha sbloccato il risultato con Jovic, l’occasione migliore era capitata sui piedi di Cuni, ma le difficoltà fino ad allora riscontrate, a mio parere, i rossoneri se le erano create un po’ da soli.

Il ritmo del Frosinone appariva tutt’altro che forsennato e la difesa alta, forse un po’ troppo per una provinciale di scena a San Siro, poteva essere trafitta molto prima. Il secondo tempo è stata una discesa libera, in cui il Milan non ha consentito in alcun modo agli avversari di farsi illusioni, sfruttando con cinismo ad abilità le occasioni create e mollando un pochino gli ormeggi solo nel finale, quando risultato e tre punti erano ormai al sicuro. Prima del fischio finale, puntuale come solo morte e tasse sanno essere, è arrivato il gol dell’ex firmato da Brescianini in circostanze piuttosto fortunose.

Milan, la classifica non ti respinge.

Il campionato dei se e dei ma è lastricato di classifiche ipotetiche. Nel gioco dei rimpianti del “sarebbe bastato”, ogni tifoso indica quelle che a suo parere sono le partite in cui si sarebbe potuto ottenere un risultato migliore rispetto a quello maturato sul campo, e conseguentemente una migliore classifica. Peccato che questo espediente valga non solo per la squadra del cuore di ognuno, ma anche per tutte le altre.

Consentitemi però di poter fantasticare su una partita e una soltanto: sarebbe bastato che il Milan riuscisse a portare a casa il successo a Lecce, laddove i salentini rimontarono da uno svantaggio di 0-2 e quei due punti in più avrebbero permesso non soltanto di essere ancora in corsa, ma decisamente inseriti all’interno della lotta scudetto insieme a Juventus e Inter. Questo indipendente dall’esito della sfida tra Napoli e Inter. I risultati altalenanti hanno condizionato, ma in sostanza non compromesso, la classifica. Questo nonostante gli infortuni, gli errori tecnici, tattici e un pizzico di sfortuna.

I due successi consecutivi del Milan contro Fiorentina e Frosinone magari non ascendono all’Olimpo delle migliori partite della storia rossonera, ma sono importantissimi in ottica girone di ritorno. Come ha detto lo stesso Pioli restare agganciati al treno di testa, in questo momento difficile, potrebbe consentire nel prosieguo della stagione di diventare da vagone a chissà, magari, locomotiva. Nel campionato delle certezze le vittorie ottenute più con la forza di volontà che con il gioco, hanno lo stesso peso specifico di vittoria in uno scontro diretto. Chiedere per conferma a una specialista del ramo: la Juventus.

Theo il centrale

Considerando che, stando a quanto ha riferito Pioli in sala stampa, la proposta di slittare al centro della difesa è partita proprio dal francese, non resta che desumere che Hernandez o è un masochista, oppure non è tutto oro ciò che è critica. Infatti, alcune settimane fa, a seguito di un infortunio muscolare apparentemente misterioso, Theo veniva tacciato di essere tra quelli che nello spogliatoio rossonero avevano sfiduciato il tecnico del Milan. Certo, non si trovava di fronte né Haaland né Mbappè ma giocare in posizione centrale è tutto un altro mestiere rispetto a fare l’esterno, a maggior ragione se sei un esterno la cui proregativa è attaccare.

Non si è dovuto dannare ma non è neanche mai andato in difficoltà. E dato che nel primo tempo l’attacco del Frosinone era di esclusiva competenza di Cuni, cliente di Tomori, ha spesso fatto la navetta portandosi a sinistra e dando supporto in avanti a Florenzi e Pulisic. Non si può che definire maiuscola la sua prestazione: i giocatori di spessore non li vedi solo nelle singole giocate, ma anche dalla personalità e quella non gli hai mai fatto difetto, a maggior ragione in questa occasione. Oltretutto, da oggi ha messo a tacere per sempre chi sosteneva che difendere non fosse nelle sue corde.

Cauto ottimismo su Jovic

Anche se a mio parere gli elogi nei suoi confronti in questo momento sono eccessivi, è innegabile che negli ultimi otto giorni qualcosa in Jovic si è smosso. È certamente in condizione crescente, anche se ancora estremamente estemporaneo nelle giocate e avulso dal gioco. È suo l’assist per Theo Hernadez nell’occasione del rigore contro la Fiorentina (a cui però andrebbe aggiunto un gol clamorosamente fallito nel secondo tempo di quello stesso match), è suo il palo colpito di testa contro il Dortmund, pallone che avrebbe potuto riaprire la sfida, come suo è stato il gol che sbloccato la partita contro il Frosinone, così come l’assist per Tomori.

Bisogna ammettere che non ha mai avuto numeri da grande bomber, è andato in doppia cifra una sola volta nella sua carriera, ma quando Pioli dice che qualora trovasse continuità potrebbe rendersi molto utile per il Milan, non ha affatto torto. Lui avrebbe le qualità giuste per arretrare e giocare spalle alla porta, proprio come fa Giroud, ma con in più una maggiore tecnica per fare questo tipo di gioco. Sarà interessante capire che ne sarà di lui ora che Giroud tornerà a disposizione dopo la squalifica. Accantonarlo potrebbe farlo ripiombare nell’apatia sportiva, per questo Pioli dovrà essere bravo a dosare entrambi nel modo corretto.

 

Anche Chukwueze….

Anche il nigeriano Chukwueze sembra più ingaggiato. Intendiamoci, non che contro il Frosinone abbia messo in mostra chissacché, è stato distante dalla prestazione sfoggiata in Champions martedì. Ma anche nel suo caso, a saperli vedere, vi sono segnali che inducono ottimismo. Ha tentato spesso l’uno contro uno e, pur riuscendovi sporadicamente, il solo fatto che ci provi denota coraggio e una certa fiducia. Non solo, ha tentato nuovamente la via del gol non riuscendo a bissare il successo personale per un soffio, nel primo tempo.

A livello di partecipazione alla manovra considererei maggiore il suo apporto maggiore rispetto a Jovic, che dal canto suo è stato certamente più efficace. Leao potrebbe tornare disposizione del Milan per la partita di Bergamo del prossimo sabato, anche se sicuramente non dall’inizio. Così come per Jovic, pure nel suo caso bisognerà stare attenti a non trascurarlo e dargli comunque minutaggio, perché se il problema è principalmente di condizione, come più volte sostenuto, quella la si acquisisce solo continuando a giocare.

 

Al centro delle critiche

Vorrei spendere qualche parola per Tomori. Vero, la palla persa nel duello con Cuni, quando il risultato era ancora sullo zero a zero e la sfida al tramonto del primo tempo, avrebbe potuto dare un verso davvero scomodo al prosieguo della partita. Però viene da una serie di prestazioni, compresa quella di ieri sera, indubbiamente positive e convincenti. Per lui, come anche per Malik Thiaw in seguito, si è troppo alla svelta passati dalle lodi sperticate a critiche feroci.

La verità, dice il saggio, sta nel mezzo, esattamente dove si posizionano loro due sul campo. Forse non sono centrali del livello Nesta e Maldini, ma quanti ne conoscete di tale risma? Un maggiore equilibrio nei giudizi da parte della critica aiuterebbe a valutare meglio e più correttamente giocatori e prestazioni. I facili entusiasmi e il pessimo cosmico hanno lo stesso livello tossicità.

Milan: Yunus Musah, Rafael Leao, Samuel Chukwueze, Davide Calabria, Davide Bartesaghi, Malick Thiaw, Tommaso Pobega, Noah Okafor, Ruben Loftus-Cheek, Luka Romero, Fikayo Tomori, Lapo Nava, Luka Jovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Yunus Musah, Rafael Leao, Samuel Chukwueze, Davide Calabria, Davide Bartesaghi, Malick Thiaw, Tommaso Pobega, Noah Okafor, Ruben Loftus-Cheek, Luka Romero, Fikayo Tomori, Lapo Nava, Luka Jovic (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

 

 

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