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Il Milan domina, poi Kessie si fa espellere e Cakir regala la vittoria all’Atletico con un rigore inesistente al 97′

Sembra passata un’eternità, ed effettivamente nel calcio 2778 giorni sono moltissimi. Tanto è passato dall’ultima volta che il Milan è sceso in campo a San Siro in un match di Champions League: lo ha rifatto questa sera, contro la stessa squadra che affrontava il quel 19 febbraio del 2014, quell’Atletico Madrid alla cui guida c’è ancora Diego Pablo Simeone. Per la sfida ai Colchoneros, mister Pioli sceglie Romagnoli in difesa, Bennacer a centrocampo e Rebic in attacco, insieme agli altri 8 “titolarissimi”; il Cholo, invece, opta per un 3-5-2 con Correa a sostegno di Suarez.

Milan-Atletico, primo tempo

Il Milan parte fortissimo, e per la prima metà di frazione il dominio rossonero è totale: i ragazzi di Pioli vanno a mille all’ora, arrivando primi su tutti i palloni, mentre quelli di Simeone appaiono spaesati e senza idee. Al diciannovesimo, è clamorosa l’occasione capitata sui piedi di Rebic: Diaz lo manda a tu per tu con Oblak, ma il croato si fa ipnotizzare dal portiere che ci mette il piede per mandare in angolo. Poco male, perchè un minuto dopo il Milan passa in vantaggio: Diaz resiste alla carica di Koke, poi scarica per Rafael Leao, che controlla e con il destro ad incrocio fredda Oblak. L’Atletico è tramortito e l’unica chance che crea è un tiraccio di Kondogbia altissimo, ma nel momento in cui il Milan sembra in controllo, resta in dieci uomini: Kessie, già ammonito, commette un fallo inutile a centrocampo e si becca il secondo giallo: è il minuto 29. Sei minuti dopo, Pioli corre ai ripari: fuori Rebic, ammonito anche lui, e dentro Tonali. Approfittando dell’uomo in più, Simeone si gioca la carta Joao Felix al posto di un terzino come Trippier: Llorente va a fare il terzino e gli spagnoli passano al 4-2-4 con Correa e Carrasco ai lati di Suarez e Felix. La prima occasione per l’Atletico arriva a dieci secondi dalla fine dell’unico minuto di recupero: cross di Correa, palla che arriva a Suarez, che gira col destro mandando a lato non di molto

Milan-Atletico, secondo tempo

Due cambi all’intervallo, entrambi nell’Atletico: dentro Renan Lodi e Rodrigo De Paul al posto di Hermoso e Carrasco. Al nono minuto, Atletico a centimetri dal pareggio: cross dalla destra, Suarez stacca tutto solo ma di testa manda fortunatamente a lato di un niente. Al dodicesimo, Brahim Diaz chiede il cambio: al suo posto entra Ballo-Toure, e contemporaneamente anche Giroud per Leao. Milan con il 4-4-1 con Saelemaekers e l’ex Monaco esterni di centrocampo. La panchina dell’Atletico è infinita e intorno all’ora di gioco Simeone inserisce prima Griezmann e poi Lemar al posto di Koke e Kondobgia, disegnando una squadra ultra-offensiva con tre attaccanti e due esterni offensivi. Il canovaccio del secondo tempo è inevitabile: Atletico Madrid tutto in avanti e Milan rintanato nei propri 20 metri a chiusura di ogni spazio. Ad un quarto d’ora dal termine, ci prova Lemar, ma il suo tiro potente e centrale viene respinto coi pugni da Maignan. A poco meno di dieci dalla fine, Pioli inserisce forze fresche: dentro Kalulu e Florenzi per Saelemaekers e Bennacer, stremati. Al minuto 84, il forcing dell’Atletico dà i suoi frutti: assist di Lodi dalla sinistra e Griezmann con il sinistro fredda Maignan. Passa un minuto e il Milan va vicinissimo al nuovo vantaggio: tiro di controbalzo di Florenzi, che esce di pochissimo alla destra di Oblak. Nel primo dei sei minuti di recupero, gran destro di Joao Felix, su cui vola Maignan a mettere in angolo. Al quarto di recupero, Cakir concede rigore all’Atletico per un fallo di mano di Kalulu, anche se prima del francese è Lemar a toccarla con il braccio: il fischietto turco non va nemmeno al VAR e conferma il penalty. Al dischetto va Suarez che calcia male ma centrale e sigla il gol che regala la vittoria agli spagnoli. Al Milan la magra consolazione di uscire tra gli applausi scroscianti di San Siro.

Milan: Rafael Leao, Davide Calabria e Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Rafael Leao, Davide Calabria e Theo Hernandez (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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