L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha analizzato gli episodi da moviola della gara di ieri sera tra Milan e Atalanta, valida per la trentaseiesima giornata del campionato in corso. A tal proposito, è risultata corretta la decisione del signor Doveri di assegnare ai rossoneri il calcio di punizione che ha portato al gol di Hakan Calhanoglu. Anche il rigore fischiato a favore dell’Atalanta, a seguito di un fallo di Biglia ai danni di Malinovskyi, era netto. Tuttavia, il direttore di gara avrebbe potuto anche espellere il regista argentino, tra l’altro autore di una prestazione tutt’altro che convincente.
L’arbitro ha poi giustamente ammonito Toloi per un fallo su Rebic e ha deciso di non fischiare un secondo rigore all’Atalanta. In quest’ultima circostanza, il braccio di Kjaer, sul tiro di Zapata, era infatti attaccato al corpo. Nel finale, il Milan ha chiesto un penalty per un presunto fallo di Djimstiti ai danni di Ibrahimovic. Ciononostante, non c’erano gli estremi per la massima punizione. Sembra infatti che il centravanti rossonero, che comunque ha offerto una prova soddisfacente, si sia lasciato cadere.