L’ex portiere rossonero Marco Amelia ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Gazzetta.it. Ecco le sue parole dopo Juventus-Milan, terminata in pareggio.
Sul Milan da scudetto: “Presto per dirlo dopo sole 4 giornate, ma perché no? I valori, lì in alto, si sono appiattiti. Ci sono 6-7 squadre di pari livello“.
Su cos’abbia il Milan più delle altre: “La costanza. E poi due squadre. Sono più completi dell’anno scorso. Pioli e il suo staff hanno creato un gruppo unico. È questa la forza“.
Su Ibrahimovic: “Ma va, è infinito. Vive ancora gli allenamenti come se fossero finali. Ricordo partitelle in cui non voleva mai perdere, stimola gli altri ad andare a mille e ti trascina. La sua forza mentale resta spaventosa. Tuttora è un campione unico. Contro la Lazio ha segnato con le scarpe slacciate. Aveva intuito che quel movimento avrebbe potuto portare un vantaggio, e così è stato. A ottobre compirà 40 anni e mentalmente è ancora quello di 10 anni fa“.
Sui giovani che lo hanno impressionato: “Brahim Diaz e Tonali. Il primo mi piaceva già dall’anno scorso. Si è presentato con personalità e coraggio. Farà strada. Sandro è quel giocatore lì, invece. Talento e personalità. Non è facile passare dal Brescia al Milan, ma le qualità sono indubbie“.
Su Tonali: “Ha vent’anni eh, non dimentichiamolo mai. Se penso ai grandi campioni della storia rossonera, forse solo Kakà e Sheva hanno inciso subito. Altri hanno avuto bisogno di adattarsi. Chi sei mesi, chi un anno. Tonali resta un talento”.
Su Maignan: “Un bel talento. Mi ha colpito la sua sicurezza, che carattere. Non sta facendo rimpiangere Donnarumma, e non era facile”.
Sull’addio di Donnarumma: “Non conosco le dinamiche, quindi non giudico. C’è da dire che Donnarumma è il miglior portiere d’Europa. Non so come possiamo definirlo: magnifico? Unico? Il livello è quello, ma Maldini, Massara e Gazidis si sono fatti trovare subito pronti. Ed è questo ciò che conta“.
Sulla Champions: “Peccato per la sconfitta di Anfield, ma ho rivisto lo spirito di quando c’ero io. Almeno per un po’. La piazza merita partite così“.
Su Pioli: “È un gentleman, molto british, non perde mai le staffe e quando alza i toni lo fa con stile. Mi piaceva già alla Lazio, quando è riuscito a portare la squadra ai preliminari di Champions dopo anni d’assenza. È il motore del Milan“.