Jose Altafini ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in occasione del suo ottantacinquesimo compleanno. Tanti i ricordi dei suoi 7 anni al Milan, dal 1958 al 1965: ecco come li ha ricordati, con uno sguardo anche sul presente.
“Ricordi più belli? I primi anni. Liedholm, Cesare Maldini e Schiaffino che mi prendono sotto la loro ala e mi fanno crescere. La mia doppietta a Wembley contro il Benfica per la prima Coppa dei Campioni? Fu una giornata memorabile, sì. Con il Milan ho vinto e segnato tanto, ma sempre con una certa incoscienza. Ho davvero ragionato da professionista quando alla Juve, a fine carriera… Pensi che mi chiamò il Milan, sarebbe stato un grande ritorno, ma avevo appena firmato per i bianconeri che tornavano in Coppa Campioni dopo 5 anni di assenza. Non c’è niente di più bello della Champions, meglio anche di un Mondiale. Vedere un derby in semifinale e l’Inter in finale, con Roma e Fiorentina finaliste nelle altre coppe nell’ultima stagione è stato fantastico. E non è stato un caso: in Italia ci sono tecnici preparatissimi ed esperienza. Anche il Napoli, è uscito col Milan, ma a testa altissima“.
Sui giocatori più forti della Serie A: “Leao, con continuità può arrivare a livelli altissimi. E Osimhen, una garanzia. Con loro Milan e Napoli sono da scudetto. I rossoneri stanno facendo cose interessanti sul mercato, gli azzurri hanno preso Garcia che è un bravo allenatore. Se la giocheranno con Juve e Inter, a patto che i nerazzurri comprino un signor centravanti. Lukaku era perfetto. Come Vlahovic: non lo venderei mai“.
