L’amore ai tempi social ha subito dei cambienti. Di lettura, intensità e significato. Tra Ibrahimovic e il Milan c’è un amore (anche) via social. Prima il messaggio ai compagni “tornerete ad allenarvi con un fenomeno”. Umiltà, con un pizzico di leadership. E quanto basta di consapevolezza: Zlatan è la colonna portante dello spogliatoio. Giusto o sbagliato che sia. Da allora, post messaggio per i compagni, foto con la maglia rossonera con frasi e riferimenti dal significato dubbio. Sempre con umiltà, con un pizzico di leadership. E quanto basta di consapevolezza. Ibra ruggisce in silenzio, un rumore non assordante ma necessario in un periodo di calma piatta nel calcio e nel Milan.

Fondamentale. Se è vero che Ibra è una pedina essenziale, sta allora mostrando il giusto amore ai suoi colori. Del presente e del futuro. Se così non fosse, gli indizi social stanno portando sulla via sbagliata. Come spesso accade. Ibra lo sa: pedina fondamentale vuol un dire attenzione mediatica sopra le righe. Una costante interpretazione dei messaggi social. Maglia del Milan in una storia? Al Milan per sempre. Scambio di frecciatine con il profilo ufficiale della Bundesliga? Futuro in Bundesliga già scritto. Il mondo dei social è così: resta una macchina non perfetta che non può garantire alcuna certezza. È proprio questa l’unica certezza.

E allora il futuro? Si scriverà, come da sempre, sul campo. Passo dopo passo si riavvicina la tanto desiderata normalità, con i primi allenamenti collettivi che anticiperanno una ripresa del campionato fondamentale per il Milan. Dovessero i rossoneri giocarsi un posto in Champions, Ibra sarà lì. Almeno per questa stagione sarà così.