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Mercato, la società non batte il colpo e si assume il rischio. Pioli già abbandonato?

La sessione invernale di mercato si è chiusa e negli ultimi giorni ha visto protagonista il Milan soltanto in cessioni e operazioni marginali. Pellegrino passa in prestito alla Salernitana, Traoré va a giocare a Palermo, ma potrà essere riscattato dai siciliani per circa 10 milioni di euro a fine stagione e Bartesaghi resta in rossonero. Sono stati tantissimi i nomi accostati al Diavolo in queste settimane di calciomercato, soprattutto in difesa, ma alla fine non è arrivato nessuno. La finestra di gennaio, infatti, si è chiusa con sole due operazioni fatte dalla società in entrata: Matteo Gabbia che rientra sei mesi prima dal prestito al Villareal accordato l’estate scorsa e Filippo Terracciano che è stato prelevato dal Verona per circa 4.5 milioni di euro più eventuali bonus. Per il resto la rosa resterà quella di inizio stagione, al netto della cessione di Rade Krunic che è passato al Fenerbahce con la formula del prestito con obbligo di riscatto fissato a cinque milioni di euro più bonus. Non è arrivato il centrocampista per sostituire Krunic, quindi, con Terracciano che viene considerato un jolly da poter impiegare anche in mezzo al campo; ma soprattutto non è arrivato il difensore centrale, oltre ovviamente al già citato ritorno di Gabbia. Mossa da leggere, mossa un po’ azzardata della società che ha dato impressione di voler rinforzare il reparto arretrato a tutti i costi, ha cercato e sondato diversi profili, ma poi ha deciso di restare ferma. E questo è avvenuto nonostante Stefano Pioli, nelle conferenze e nelle interviste, avesse più volte ammesso la necessità di rinforzi in quel ruolo.

Mercato chiuso senza botti, un segnale a Pioli?

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Ed è proprio in queste parole sconfessate del Mister che arriva la prima possibile chiave di lettura di questo mercato rossonero. Il club, infatti, dopo aver fatto rientrare all’inizio del mese di gennaio, Matteo Gabbia per tamponare immediatamente l’emorragia di difensori e l’emergenza infortuni in quel ruolo, sembrava intenzionato a fare la spesa grossa proprio nel reparto arretrato. Spesa che all’inizio doveva essere indirizzata per l’attaccante e vice Giroud, ma che poi, grazie alle convincenti prestazioni di Jovic, sembrava potesse essere spostata per l’acquisto di un difensore. I rossoneri hanno cercato Radu Dragusin, poi passato al Tottenham, ma soprattutto Alessandro Buongiorno. Qui, però, hanno trovato il muro di Urbano Cairo che non ha voluto nemmeno volersi sedere al tavolo. Gli altri nomi, da Lenglet a Chalobah, da Brassier a Demiral, da Kiwior a Marlon, non hanno mai convinto del tutto e, alla fine, la società ha deciso di restare così. Scelta quantomeno discutibile e in controtendenza con quelle che erano le intenzioni, ma che può essere letta in un solo modo. Dopo il mercato estivo faraonico e l’uscita da tutte le competizioni, non si è più voluto dare credito a Stefano Pioli e si è risparmiato per indirizzare tutte le risorse, economiche e non, per la prossima estate, quando il progetto sarà affidato nelle mani di un altro allenatore (Conte? Thiago Motta?) che potrà concertare le mosse e i ruoli da rinforzare con la dirigenza rossonera.

Mercato senza colpi finali, un rischio per il prosieguo della stagione

Milan, Simon Kjaer (Photo Credit Agenzia Fotogramma)
Milan, Simon Kjaer (Photo Credit Agenzia Fotogramma)

Anche se così fosse, però, e nonostante il ragionamento possa essere considerato comprensibile, la scelta della società è comunque alquanto rischiosa e lo è se si guarda ai prossimi quattro mesi ed al prosieguo della stagione. Il Milan, infatti, sarà impegnato, si spera per il periodo di tempo più lungo possibile, in due competizioni. Una di queste sarà l’Europa League che è diventato l’unico vero e reale obiettivo della stagione rossonera e che vede gli impegni tutti di giovedì. Un giorno molto complicato, soprattutto per il poco tempo che dà nel recupero per la successiva partita di Campionato. In Serie A il Milan difficilmente potrà ambire a qualcosa di più di un tranquillo terzo posto, ma comunque dovrà difendersi da eventuali attacchi di squadre che sicuramente faranno meglio rispetto al girone d’andata (Lazio e Atalanta) ed altre che si sono rinforzate e potranno recuperare terreno (Roma e Napoli). Il mercato non ha dato a Pioli quelle alternative in più che servivano soprattutto in difesa e a centrocampo dove il Milan si ritrova comunque in una situazione di emergenza. Soprattutto la retroguardia, infatti, vede al momento come unici disponibili e arruolabili, Matteo Gabbia, il pur sempre fragile Simon Kjaer ed il giovane Jan-Carlo Simic. Poi c’è Theo Hernandez che può essere spostato al centro e gli infortunati Thiaw, Tomori e Kalulu che dovrebbero rientrare tra metà febbraio e metà marzo, ma che al momento sono delle incognite e dei punti interrogativi. Un po’ poco insomma per essere competitivi e ritenersi coperti su due fronti. Il rischio c’è ed il mercato è finito.

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