In 24 mesi si è dissolto il centrocampo che ha portato il Milan da esser una squadra da Europa League ad una squadra da Champions League. La rotazione di due stagioni fa prendeva una mediana con Kessie, Bennacer o Tonali, con Calhanoglu vertice alto.
Oggi l’ivoriano gioca (poco) a Barcellona, Hakan è protagonista nell’Inter, Isma alle prese con un infortunio complesso fino a 2024 inoltrato e Sandro sta completando il suo trasferimento in Premier al Newcastle.
La stagione 2023/24 dunque sarà certamente sperimentale. I nomi sono ancora molti ma le trattative latitano. Servirà coraggio, fortuna e una visione che al momento non è stata comunicata ai tifosi.
La speranza è che quantomeno per Pioli sia tutto un po’ più chiaro. È un intero reparto da ripensare. Un’opportunità come un rischio. Una pagina bianca, una zona di campo da reinventare con tutto ciò che può comportare.
Certamente chi è andato via a zero o con lauto pagamento di cartellino, ha anche ottenuto un cospicuo aumento di ingaggio. Il turco è quello che percepisce meno tra i non più milanisti, mentre Franck e Tonali guadagnano ora come i top in Europa dei rispettivi ruoli.
Per molto tempo il centrocampo rossonero è stato parzialmente sottostimato da media e tifosi. Oggi il valore di ognuno di loro non è più in discussione ma per buona parte ormai non si tratta più di asset del Milan. Una sfida fondamentale per il futuro tecnico del club.