Il Milan è sempre più in una profonda crisi, e come riporta la Gazzetta dello Sport, il problema non è solo uno, ma qualcosina di più. Di seguito il focus approfondito.
INFORTUNI
Altro guaio muscolare, altro giocatore fuori. Ormai è una costante di ogni partita del Milan, sta volta è arrivato il turno di Tomori, e ad oggi sono solo sei i giocatori che in cinque mesi non hanno avuto alcun problema fisico. La difesa è stata praticamente smembrata, solo Kjaer e Simic rimasti, con Pellegrino sulla via del rientro.
IL FUOCO SPENTO
Un altro problema che preoccupa tutti, società compresa, è quello delle motivazioni. Ovvero, guardare Leao e Theo Hernandez per capire: due giocatori totalmente lontani dalla loro versione dello scudetto, camminano in campo e sembrano svogliati. Soprattutto il portoghese dovrebbe trascinare la squadra invece entra ed esce dalle partite a piacimento, e Milan–Psg rimane l’unica partita in cui abbia davvero espresso alla grande il suo potenziale.
MOTIVAZIONI
La società, dell’analisi post partita di Pioli non ha gradito precisamente una frase: “Sono preoccupato perché dobbiamo ritrovare l’entusiasmo e la magia“. Un’ammissione di responsabilità? Non si è capito, ma certamente ne avrà parlato con chi di dovere. Senz’altro però, il punto debole di questa crisi, e che ha portato sempre più lontano i tifosi da Pioli sono i derby persi, cinque di fila, in cui in uno il Milan ha preso cinque schiaffi.
TATTICA
Tante scelte di Pioli si sono rivelate un grave errore, vedere ad esempio la partita contro l’Udinese, dove uno Jovic lontanissimo da quello di ora cercava di prendere ritmo ma sbagliava tutto, e in questo caso Giroud si doveva allargare tanto per lasciare il centro dell’area al serbo. Inutile dire che è andata male. Ma gli errori più gravi sono stati fatti con Psg (andata) e Inter, in cui gli avversari hanno spezzato in due il Milan, senza se e senza ma. La causa? Marcatura a uomo insostenibile in quei casi.