HomeIn evidenzaMaldini, le parole di un vero milanista e lo spessore di chi...

Maldini, le parole di un vero milanista e lo spessore di chi dava fastidio

Nel corso delle ultime ore stanno tenendo banco le parole e le dichiarazioni rilasciate da Paolo Maldini, a margine di una lunga intervista concessa al giornalista Alessandro Alciato per ‘Radio TV Serie A con RDS‘ nell’ambito del format ‘Storie di Serie A‘. Durante la chiacchierata si è ovviamente parlato tanto di Milan e di cosa significhi il “milanismo” per Paolo, Capitano, bandiera e, fino alla scorsa stagione, anche dirigente dei rossoneri, e di quanto la famiglia Maldini, in tutte le sue generazioni, abbia rappresentato per il Diavolo. Quello su cui vorrei soffermarmi, però, è l’amore verso la maglia e i colori che ancora una volta Paolo, figlio di Cesare, ha voluto sottolineare ed evidenziare e che traspare da ogni sua parola riservata al Milan. “Non mi vedo in nessun’altra società italiana che non sia il Milan”. Bastano appunto queste parole per ritrovare significati ormai lontani, attaccamenti persi da tempo e un amore spasmodico che va aldilà di qualsiasi cifra economica e proposta in denaro. Nessuno può mettere in discussione l’amore di Paolo Maldini verso il Milan, anche se la figura potrà essere un po’ divisiva e la si può pensare diversamente circa una persona seria, acculturata, preparata che non è mai voluta scendere a compromessi e di certo non si è mai fatto andare bene tutto pur di restare saldo su una sedia o in una posizione di potere.

Maldini in società ed il Milan torna a fare il Milan

Milan: Rafael Leao, Paolo Maldini (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Rafael Leao, Paolo Maldini (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Paolo Maldini è fatto così: “Decido io, prendere o lasciare”. Non scende a compromessi, non misura le parole, non è mai stato intenzionato a mettere in discussione i propri valori e i propri ideali per piacere agli altri e per farsi amare. Questo gli è costato caro nel corso della sua carriera da calciatore e da dirigente. Gli è costato una contestazione ai tempi della disgraziata finale di Istanbul e assurdi fischi da parte di una pezzo di Curva Sud nel giorno del suo saluto e addio al pubblico di San Siro. Franco Baresi è stato universalmente amato da tutti e per sempre, Paolo Maldini no! I motivi sono pressoché detti e facili da comprendere. Uno è malleabile, buono come il pane, di poche parole e anche più facilmente amministrabile. L’altro, come abbiamo detto fin qui, per nulla. Nel 2018 torna come dirigente, vive una stagione di apprendistato con Leonardo al suo fianco e poi prende le redini della parte sportiva societaria. Il risultato? Dopo anni nerissimi e bui, dopo anni di Banter Era, il Milan torna competitivo. Prima arriva la qualificazione in Champions League, poi lo Scudetto a distanza di undici anni dall’ultima volta ed infine la semifinale di Coppa Campioni. Una casualità? No, di certo. Paolo Maldini ci mette la faccia, impone le sue scelte, fa tornare il milanismo al centro del villaggio e va a muso duro, in privato e a mezzo stampa o tv, con chi mette in discussione le ambizioni e la grandezza del suo Milan. Per tutta risposta viene licenziato in tronco da Gerry Cardinale e se ne va senza dire una parola e senza sbattere la porta e, come al solito, da vero signore.

Maldini, un licenziamento che grida vendetta

Milan: Gerry Cardinale, Paolo Maldini (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images)
Milan: Gerry Cardinale, Paolo Maldini (Photo by AC Milan/AC Milan via Getty Images)

Nella prima stagione senza Paolo Maldini succede veramente di tutto. Furlani prende il comando della parte amministrativa, Moncada di quella sportiva. Pioli, che Maldini voleva esonerare già da mesi, resta saldo sulla panchina e allunga soltanto un’agonia, di altri dodici mesi, che si poteva evitare. Così come si potevano evitare umiliazioni e insofferenza dei tifosi, quando poteva essere ricordato come il tecnico che ha riportato lo Scudetto a Milanello ed invece verrà ricordato come quello del record di derby persi e della seconda stella interista conquistata in casa nostra. In questa stagione a Milanello è mancato tutto. Senso di appartenenza, voglia di lottare per il rosso e per il nero, rispetto da parte del mondo esterno (ma anche interno) verso una società gloriosa e con una storia piena di successi e DNA vincente. Il milanismo non c’è più ed è andato via il giorno in cui è stato cacciato Paolo Maldini, colui che, anche se non lo ammetterà mai spudoratamente, è e resta il custode di quei due colori che tanto hanno fatto innamorare milioni di tifosi in giro per il Mondo. Fare a meno di lui significa fare a meno di una figura scomoda che mette il Milan al primo posto, che pensa ai milanisti prima che ai propri interessi e, quindi, è fortemente in contrasto con questa, attuale, società che probabilmente ha altre priorità. Il Capitano avrebbe continuato a lottare per il Milan e per quei due colori e, anche sbagliando, come è umano e comprensibile che sia, avrebbe certamente mantenuto alto l’onore e l’orgoglio di ogni tifoso rossonero che si sente rappresentato da Paolo Maldini e non da gente che, prima di arrivare a Casa Milan, non conosceva nemmeno la storia del club per cui ad ognuno di noi batte forte forte il cuore. Anche se, forse, continuando così, continuerà a battere sempre un po’ di meno.

Altre notizie

Il ricordo del Milan a Nereo Rocco: “Una leggenda di questo club”. Il post social

Nereo Rocco è stato uno degli allenatori più importanti ed iconici nella storia del...

Di Marzio: Fonseca-Milan, mancano solo passi formali. Il Lille propone il rinnovo, ma…

Il Milan ha scelto: è Paulo Fonseca il prescelto per succedere a Stefano Pioli....

Ritorna il supporto della Sud anche a San Siro? Come ha agito il tifo organizzato rossonere nelle ultime settimane

L’ambiente nel suo complesso rispetta i comportamenti della Curva. In questi anni rollercoaster, una...

Sky Sport: Milan, l’annuncio del nuovo allenatore dopo la tournée in Australia?

Quanto dovrà ancora attendere il tifoso del Milan prima di conoscere quale sarà il...

Ultim'ora

Il ricordo del Milan a Nereo Rocco: “Una leggenda di questo club”. Il post social

Nereo Rocco è stato uno degli allenatori più importanti ed iconici nella storia del...

Di Marzio: Fonseca-Milan, mancano solo passi formali. Il Lille propone il rinnovo, ma…

Il Milan ha scelto: è Paulo Fonseca il prescelto per succedere a Stefano Pioli....

Ritorna il supporto della Sud anche a San Siro? Come ha agito il tifo organizzato rossonere nelle ultime settimane

L’ambiente nel suo complesso rispetta i comportamenti della Curva. In questi anni rollercoaster, una...