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Maldini e Gazidis, inutili “scontri” che non fanno bene al Milan. È il momento che qualcuno si faccia da parte

Quello di cui si è parlato nelle scorse ore è soltanto l’ultimo tra i diversi scontri dove i principali protagonisti prendono il nome di Paolo Maldini ed Ivan Gazidis, figure diverse ma ambedue importantissime per la crescita del Milan, culminata un mese esatto fa con la vittoria dello scudetto.

Eppure, nonostante il successo, ciò che emerge quasi periodicamente è quel rapporto non perfetto, che sembra non riuscire in alcun modo a raggiungere un definitivo e sereno punto d’incontro.

Insieme o arrivederci

I primissimi screzi tra i due dirigenti del club di Via Aldo Rossi, prendono forma un po’ di tempo fa, son già passati infatti quasi tre anni. Dalla tanto discussa vicenda Rangnick, alla questione Superlega. Dall’arrivo di Zlatan Ibrahimovic, operazione che secondo Gazidis andava contro i parametri e la “linea verde” della società, alle dichiarazioni dello stesso Paolo Maldini subito dopo la vittoria del tricolore, in cui il direttore dell’area tecnica alla Gazzetta dello Sport, non ha chiamato Gazidis per nome, ma “l’ad”, infastidito per il trattamento riservato a lui e Massara in scadenza di contratto. Fino ad arrivare all’ultimo tra queste incomprensioni, dettato da diverse vedute dal punto di vista del possibile acquisto di Sven Botman.

Milan: Maldini e Massara (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Paolo Maldini, Frederic Massara (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

L’unica certezza ad emergere da questo grande caos, che quasi non sembra corrispondere alla dirigenza campione d’Italia, è che tutto questo non fa bene ai tifosi, ai giocatori, al mercato, al Milan.

Arrivati a questo delicato punto di non ritorno, la strada raggiunge una delicata ma fondamentale biforcazione: proseguire insieme, rispettando l’uno il ruolo dell’altro, Gazidis a capo della parte economico-finanziaria e legata alle partnership, mentre Maldini unicamente nell’area sportiva, oppure dividersi, una volta per tutte, per evitare che questi problemi possano proseguire e continuare a ripetersi, rischiando di compromettere quell’unica cosa che conta più di tutte. Il Milan.

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