Mike Maignan ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel post di Udinese-Milan, vinta dai rossoneri 3-2 in rimonta. Di seguito le parole di Maignan:
Sull’episodio razzista contro di lui del primo tempo: “Al primo rinvio sono andato a prendere la palla e ho sentito i rumori della scimmia, in quel caso non ho detto niente; poi è successa la stessa cosa col secondo rinvio, per cui sono andato e ho parlato con la panchina e il quarto uomo. Non è prima volta che è successo a me o ad altri, non possiamo giocare così. Sono persone ignoranti, non rappresentano tutta la curva perché i veri tifosi vengono per tifare e non per fare queste cose”.
Sui compagni, che l’hanno subito consolato: “Abbiamo un bel gruppo, siamo una famiglia: tutti sono venuti da me per sostenermi. Siamo scesi in campo per vincere, perché la risposta migliore è vincere”.
Se guarda davanti o dietro in classifica: “In questo momento non guardo la classifica, dobbiamo andare avanti paritita dopo partita, dobbiamo vincere e dare sempre il meglio. Sappiamo quanto è importante vincere le partite, non possiamo guardarci davanti o dietro in classifica”.
Se potesse parlare con uno di questi tifosi cosa direbbe: “In questo momento non voglio incontrarne nessuno, non voglio parlarci. Devono avere una sanzione forte, parlare non serve a nulla”.
Su cosa deve essere fatto con questi tifosi: “Devono essere cacciati dallo stadio e restare a casa. Se i figli sanno che uno ha questo atteggiamento diventa una vergogna. Noi giocatori possiamo reagire solo come ho fatto io. Chi deve fare cose forti è la Procura, che ci ascolta dopo le partite ma non succede nulla”.