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Kjaer da scarto di mercato a garanzia e Gabbia non sembra ancora pronto

In vista della gara di campionato che si giocherà domenica 28 giugno, alle ore 17.15 a San Siro contro la Roma, in casa Milan resta ancora il dubbio legato alla disponibilità o meno di Simon Kjaer. Uscito anzitempo contro il Lecce a causa di una botta al ginocchio, il difensore è ancora in forse per domenica e solo l’allenamento di oggi pomeriggio farà capire qualcosa di più sulle sue condizioni. Di certo c’è che Stefano Pioli ha tirato un bel sospiro di sollievo quando ha saputo che l’infortunio non era grave e che potrà contare sul danese da qui a fine stagione, sicuramente ci sarà contro la Spal, infatti, anche se non dovesse farcela per la Roma. Questo, sia per una questione prettamente numerica, visto l’infortunio che terrà Musacchio lontano dai campi di gioco per almeno quattro mesi e un Duarte che, seppur quasi recuperato, non gioca una partita ufficiale da novembre e ci vorrà del tempo prima che riacquisti una forma quantomeno accettabile; sia per una questione strettamente tecnica e di esperienza. Matteo Gabbia, infatti, nonostante una carta d’identità che è palesemente dalla sua parte, non sembra ancora in grado di poter diventare il titolare del Milan in un ruolo così importante e delicato.

Kjaer esperienza e sicurezza, con lui il Milan vince quasi sempre

Simon Kjaer, come dicevamo in apertura del pezzo, è arrivato al Milan tra lo scetticismo generale. Di proprietà del Siviglia, dove non aveva mai convinto, aveva giocato poco e non benissimo nell’Atalanta fino a dicembre. Così come non erano state esaltanti le sue esperienze con Palermo e Roma in passato nel nostro campionato. Wolfsburg, Lille, Fenerbache, oltre che Europei e Mondiali con la propria Nazionale, erano stati gli altri club in cui aveva militato in carriera. Non grandi squadre, insomma, nemmeno stagioni memorabili, con alcuni difetti, come la concentrazione e la velocità, atavici che facevano storcere il naso a più di un tifoso rossonero. Il campo, però, almeno fino ad ora, ha fatto un poi cambiare idea a tanti milanisti che ora ne chiedono a gran voce il riscatto. Un po’ per la cifra esigua richiesta dal Siviglia (appena 3.5 milioni di euro), un po’ per la sicurezza che Kjaer ha trasmesso a tutto il reparto difensivo ed al suo compagno Romagnoli, quando è stato impiegato. Ora, tutti sperano nella sua disponibilità e si disperano per un suo infortunio. Il vento è proprio cambiato, non fosse altro che per una questione statistica. Da quando è al Milan, infatti, il danese ha disputato nove partite dall’inizio, vincendone sei e perdendone solo una (il derby contro l’Inter), con i due pareggi nella doppia sfida di Coppa contro la Juve, in cui Kjaer è stato uno dei migliori.

Gabbia è ancora acerbo, ecco perché Kjaer resta insostituibile

Oltre ai numeri e alle prestazioni che sono dalla parte di Simon Kjaer, c’è un’altra ragione per cui il 31enne danese appare fondamentale. L’infortunio grave che costringerà Musacchio a saltare tutto il campionato, la perdurante indisponibilità di Duarte, ma non solo. Matteo Gabbia, infatti, che aveva esordito e bene in casa contro il Torino in campionato a metà febbraio, proprio dopo un infortunio occorso a Kjaer, non è infatti apparso ancora pronto per il ruolo da titolare con una maglia così importante. Dopo l’esordio positivo, infatti, il centrale non ha del tutto convinto nelle successive tre presenze in maglia rossonera. Così e così contro la Fiorentina, male contro il Genoa, così come tutta la squadra, ingenuo contro il Lecce nell’unica occasione in cui è stato chiamato in causa. Il ragazzo probabilmente si farà, ma al momento il Milan sembra aver bisogno di un giocatore esperto ed affidabile che possa sbagliare il meno possibile e Simon Kjaer sembra essere davvero il profilo giusto, almeno fino al termine di questa stagione.

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