Anche in questa stagione, così come in quella precedente, sembra che il Milan continui a seguire sul campo il ritmo di Franck Kessié. Se nella scorsa stagione l’ivoriano è risultato un pilastro fondamentale della squadra di Pioli con un campionato di altissimo livello condito da 13 gol e dai due rigori decisivi di Bergamo contro l’Atalanta, che hanno regalato ai rossoneri il ritorno in Champions League, in questa stagione il rendimento dell’ex centrocampista della squadra di Gasperini è più altalenante e questo condiziona il rendimento dei rossoneri.
ALTI E BASSI – In questo inizio di stagione Kessié, probabilmente turbato dalla situazione di stallo per quel che riguarda il suo rinnovo di contratto con il Milan, ha messo in campo prestazioni non sempre del livello a cui ha abituato i tifosi del Diavolo e gli addetti ai lavori la scorsa stagione. L’ivoriano ha messo a referto fino ad ora tre reti, ma complessivamente è sembrato a volte poco lucido commettendo tanti errori e sbavature. Alti e bassi, quindi, che la squadra segue a sua volta come fosse legata con un filo invisibile al ritmo di Franck. Ad esempio, in pochi giorni si è passati dal gol su azione contro la Salernitana alla prestazione incolore contro il Liverpool nel match decisivo di Champions League.
GIRONE DI CHAMPIONS – Il girone di Champions da cui il Milan è uscito, come ultima con quattro punti, rappresenta bene la situazione e evidenzia come Kessié abbia fornito prestazioni da montagne russe nelle quattro partite e mezzo giocate. L’espulsione contro l’Atletico Madrid a San Siro ha forse deciso le sorti dei rossoneri nel girone, ma va ricordato l’assist perfetto per Messias, che ha regalato al Milan lo scalpo dei Colchoneros e un’ultima chance di passare contro il Liverpool, vanificata poi da alcuni errori in fase difensiva e anche dalla parata di Alisson proprio sull’ivoriano a pochi minuti dal novantesimo. Sicuramente Kessié non è il colpevole della prematura uscita del Milan dalla Champions, visto le tante attenuanti e le varie cause che Pioli e il suo staff avranno modo di analizzare, però si può dire che non è il Kessié straripante della scorsa stagione e i rossoneri lo percepiscono nel bene e nel male.
