Pierre Kalulu, difensore del Milan, è stato intervistato dalla rivista Undici, il giocatore francese ha ripercorso la sua carriera in rossonero, dall’arrivo a Milano alla figura di Paolo Maldini, di seguito tutte le sue dichiarazioni.
Su Paolo Maldini: “Maldini mi ha aiutato di più a capire quanto conta il calcio in Italia. Il tifo è pazzesco, la gente ti ama davvero. Quando andavamo in trasferta lui era sempre il più acclamato, anche se ha smesso di giocare più di dieci anni fa”.
Sul suo arrivo in Italia: “Quando sono arrivato al Milan non solo non avevo mai giocato come professionista, ma non giocavo a calcio da tanto tempo in assoluto, perché c’era stata la pandemia. Non scendevo in campo da marzo. Non ho pensato alla pressione o al fatto di essere stato pagato poco. Ho solo detto: finalmente posso tornare a giocare a calcio”.
Sui miglioramenti da quando veste rossonero: “Sono cresciuto in tutto. Sono più forte, più veloce, più libero di testa, le cose mi vengono più naturali”.
Su cosa può migliorare crescere ancora: “In tutto. Posso essere ancora più deciso, soprattutto nei duelli aerei, e posso sempre leggere meglio le partite. Questo fa la differenza ad alto livello”.
Sulla sua posizione in campo: “Per essere perfetto devi saper giocare ovunque. Ti aiuta tantissimo: se vuoi essere titolare in un grande club, devi poter aiutare la squadra dove ne ha bisogno”.
Sul suo stile di gioco: “Devi essere aggressivo sia in fase offensiva sia in fase difensiva, devi avere la volontà di comandare il gioco e non di subirlo. Questo tipo di calcio mi piace tantissimo”.
Sulla vigilia di Sassuolo-Milan: “A essere sincero non avevamo paura prima di Sassuolo-Milan. C’era un po’ quell’adrenalina di sempre, quella che hai prima di ogni partita, ma sapevamo di aver lavorato bene durante la settimana e durante tutta la stagione ed eravamo tranquilli. Non c’era più tensione del solito”.