Il difensore del Milan Pierre Kalulu è stato intervistato da Carlo Pellegatti per StarCasinò Sport. Queste le parole di Kalulu:

Sui fratelli(uno all’Ajaccio e uno al Sochaux) e sui genitori: “Guardo sempre le due partite dei miei fratelli. Per i miei genitori ora è quasi normale, ma per loro guardare le nostre partite è sempre un qualcosa di speciale. Hanno pressione perchè sperano che per noi tutto vada bene, come lo spero anche io. Gioco a calcio grazie ai miei fratelli: quando sei piccolo, vuoi sempre fare quello che fanno i più grandi. La loro esperienza mi ha aiutato tanto a sbagliare meno.”

Sul suo percorso e su chi lo ha spinto a crederci: “Ho sempre sognato di essere un calciatore; ovviamente vedere mio fratello giocare partite importanti mi ha spinto a fare di tutto per realizzare il mio sogno. Mio papà è quello che mi ha aiutato di più: è sempre presente, anche adesso, mi ha visto crescere.”

Sull’interesse del Milan: “L’ho scoperto in un momento particolare. Sapevo dell’interesse di alcuni top club e all’inizio provavo a pensarci poco, poi quando ho ricevuto le chiamate di Maldini e Massara ho capito che il sogno stava diventando realtà.”

Sul suo ruolo: “Ottima domanda, me la fanno dal settore giovanile. Io mi impegno al massimo per dare tutto alla squadra, sia da terzino che da centrale. L’importante per me è partire titolare. Da centrale si dà un’impressione differente, l’importanza del difensore centrale è diversa da quella del terzino.”

Sulla sua freddezza e la sua sicurezza: “Le persone me l’hanno sempre detto. Io ho sempre fiducia di me stesso e del mio lavoro, ho lavorato molto e ho aspettato, ora voglio approfittare delle opportunità.”

In cosa è migliorato: “Nell’aspetto mentale soprattutto: la concentrazione, la voglia di vincere sempre e la volontà di essere sempre al top. Tecnicamente non sono migliorato così tanto, è la questione mentale che ho migliorato.”

Sul rapporto con Pioli e coi compagni: “Il mister è molto vicino a noi giocatori, ci aiuta sempre. Appena arrivato mi ha aiutato bene fin da subito, parla anche un po’ di francese. Lo ritengo un allenatore differente, mi ha anche fatto giocare i primi minuti col Milan. Kessie e Bennacer sono quelli che mi hanno aiutato di più, con Isma ho parlato anche prima di arrivare qui, avendo un amico in comune. Arrivato qui avevo quindi già un punto di riferimento. Anche Leão e Saelemaekers mi hanno aiutato molto.”

Sulla prima volta a Milanello: “È stato incredibile, in quel momento ho capito di essere veramente al Milan. Mi sono emozionato molto.”

Sul segreto del Milan: “La voglia e il lavoro. C’è ovviamente qualità, ma quella ce l’hanno tanti a questo livello. Noi però vogliamo sempre vincere.”

Sul gol contro l’Empoli: “Ricorda Mbappè? Se lo dici tu che sei giornalista è vero(ride). Grande sensazione il primo gol a San Siro. Coi compagni ho anche riso”

Rapporto con Maldini: “Ho un grande rapporto. Lui c’è sempre qui, mi dà consigli e mi aiuta. Quando una persona di quel livello ti parla, ascolti e sei felice.”

Sul mondiale in Qatar: “Arrivato al Milan gli obiettivi sono cresciuti. In Francia abbiamo tanti giocatori forti, io al Mondiale voglio ovviamente andarci e devo farlo con il lavoro e grandi prestazioni col Milan.”

Sull’attaccante più difficile da marcare: “Osimhen è molto difficile da marcare, ha una voglia incredibile e una grande fiducia nei suoi mezzi.”

Sul derby di Coppa: “Sarà un match molto difficile, saranno i dettagli a fare la differenza. Loro sono forti, ma noi siamo pronti a tutto. Dzeko e Lautaro sono i più pericolosi ma noi dobbiamo difendere su tutti.”