Gianluca Zambrotta ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in vista di Juventus-Milan, big match della trentaquattresima giornata di Serie A. Il doppio ex ha parlato così della sfida di domani alle ore 18 all’Allianz Stadium.
“Il derby delle deluse? Forse sì, ma dipende anche dalle aspettative che si avevano a inizio anno. Allegri, per esempio, ripete spesso che l’obiettivo è sempre stato il ritorno in Champions. Ma nell’immaginario comune la Juve deve sempre e comunque giocare per vincere. Il Milan, invece, ha preso due mazzate psicologiche non da poco di recente: l’eliminazione dall’Europa League con la Roma e il derby perso, con l’Inter a festeggiare lo scudetto, fanno male. Così la Juve arriva meglio alla sfida, dopo aver conquistato la finale di Coppa Italia“.
Su Pioli: “Penso che stia subendo un trattamento ingiusto. Nell’ultimo periodo ha forse esagerato con gli esperimenti, come quello di Calabria che entra nel campo quasi da mediano, ma il suo lavoro al Milan è stato molto più che positivo. Poi a pagare se non si vince è sempre l’allenatore, anche quando gli errori sono stati fatti da altri. Per esempio, è stato uno sbaglio mandare via Maldini e Massara, si può dire? Successori? Non mi va di fare nomi, proprio perché a me piacerebbe vedere di nuovo Pioli sulla panchina del Milan l’anno prossimo“.
Su Maldini e Ibrahimovic: “Per me Paolo è il Milan. E con lui tutti i giocatori che arrivavano in rossonero sapevano di avere davanti un esempio in carne e ossa, non a caso da Theo Hernandez in giù sono tutti cresciuti sotto la sua ala. Ibrahimovic è diverso, ma anche lui ha grande personalità. Non posso giudicarlo come dirigente, però avendoci giocato insieme diversi anni sia a Torino che a Milano so che farà certamente sentire le sue ragioni“.
Sul mercato: “Le priorità per me dovrebbero essere un difensore centrale esperto, un centrocampista di livello e, ovviamente, un centravanti per il dopo Giroud. Zirkzee? Sta facendo benissimo a Bologna, in una squadra dove tutto gira a meraviglia, però andiamoci piano. Giocare al Milan è un’altra cosa, specialmente con la maglia che fu di Van Basten, Inzaghi e lo stesso Giroud. Il Milan a mio avviso non può perdere Theo e Maignan. E Leao? Va stimolato. Se vuole diventare un top mondiale, non può permettersi di assentarsi dalle partite come ha fatto contro la Roma in Europa“.