Alla vigilia di Juventus-Milan, ha parlato anche Allegri in conferenza stampa. Ecco le sue parole:
Sul tipo di partita: “È sempre Juve-Milan, una delle partite più importanti del campionato se non la più importante. Il Milan gioca insieme da quasi tre anni e ha acquisito delle certezze importanti“;
Sulla Juventus: “Noi stiamo crescendo, nelle ultime settimane siamo stati insieme. Ci fa ben sperare la partita di domani, ma credo sia più importante per loro che per noi. ll nostro primo bilancio potrà essere fatto prima della sosta di novembre: credo che lì saremo in una posizione diversa“;
Sui dubbi di formazione: “Ho tre dubbi. Uno in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco. Chiesa è uno di questi. Sicuramente a destra rende molto di più, mentre davanti ha bisogno di giocare con una punta“;
Su Chiesa: “A sinistra ha delle qualità importanti che lo porterebbero a entrare dentro il campo e a sfruttare l’uno contro uno per il tiro in porta. Deve migliorare su alcune cose“;
Sulla difesa e Bonucci: “Il dubbio è tra i tre centrali. Devo dire che una piacevole sorpresa è Daniele Rugani, sul quale non avevo nessun dubbio. Non vuol dire che giocherà, ma posso fare affidamento su di lui. Il dubbio è sui tre centrali, ne giocheranno due. A meno che non giochiamo con la difesa a tre. Bonucci ogni tanto dovrà stare anche fuori. Mi fa arrabbiare quando forza le giocate, ma è un elemento fondamentale per noi“;
Sul centrocampo storto: “Si tratta di una questione di caratteristiche dei giocatori. Per la Juventus è stato così da sempre. È normale che le caratteristiche di Chiesa o Cuadrado non sono come quelle di Rabiot. Per questo diventiamo storti, come la Torre di Pisa. Alle caratteristiche dei giocatori poi si può ovviare durante le partite“;
Sull’inizio non facile: “La squadra in allenamento è sempre stata carica. Abbiamo iniziato la preparazione estiva con molte assenze e ci siamo ritrovati il 3 agosto con i reduci dagli Europei. Poi i risultati non sono proporzionali alle prestazioni perché avremmo meritato qualche punto in più. Noi dobbiamo crescere, io con loro. Ad esempio, io devo cercare di capire chi rende meno quando entra dalla panchina”;
Sulla Champions League: “Non è che prima di Malmo eravamo diventati degli ubriachi scarsi e ora siamo di nuovo dei fenomeni. Ci vuole equilibrio. Bisogna lavorare e avere l’ambizione di vincere“.