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Gazzetta: Inter-Milan si gioca sulle ali. Perisic e Leao, chi sprinta di più?

Inter-Milan sarà una questione di spinta, di voglia di volare. Esordisce così l’edizione quest’oggi in edicola de La Gazzetta dello Sport, parlando del derby tra Inter e Milan in programma per stasera. Un partita che inevitabilmente avrà ripercussioni importanti anche sulla corsa scudetto. E allora Simone Inzaghi e Stefano Pioli provano ad aprire le ali, nel vero senso della parola. Perché tra i mille duelli di una partita a scacchi, la battaglia per la conquista delle fasce rischia di essere il tema chiave della contesa. Inter e Milan sono due squadre che pendono nettamente a sinistra, perché è dalla corsia mancina che amano costruire l’offensiva nel tentativo di sorprendere l’avversario, perché è quella la zona dove qualità e forza fisica si uniscono in una miscela esplosiva.

Ivan Perisic e Rafael Leao sono le chiavi della gara ad alta velocità, ma il loro lavoro diventa letale quando anche Lautaro e Theo Hernandez danno il loro imprescindibile contributo. In particolare, l’esempio del Milan è quello più lampante, anche per il modo di stare in campo. Nel 4-2-3-1, la catena sinistra macina più gioco e occasioni da rete e la “conoscenza” tra Theo Hernandez e Leao rende illeggibile con anticipo lo sviluppo di una ripartenza rossonera. I due occupano la stessa fascia in fase di non possesso, ma quando è il Diavolo ad attaccare, sanno dividersi chirurgicamente lo spazio d’azione, generando dall’avvio dell’azione una sorta di allarme nella difesa avversaria. Negli spazi aperti, nessuna squadra sa essere più le tale del Milan di Pioli, anche grazie alla strapotenza fisica di Theo, un finto terzino che ama vivere nella metà campo avversaria, costringendo il dirimpettaio a restare bloccato e a macinare chilometri per stare dietro ai suoi continui strappi.

La chiave, però, è tutta nella posizione di partenza di Leao, nelle sue letture di gioco e nei  suoi strappi in velocità: se Rafa resta largo, Theo parte con una sovrapposizione interna che può essere trovata da un filtrante centrale o un’imbucata dello stesso Leao. Quando invece Leao si accentra, il suo movimento costringe un uomo a seguirlo, aprendo la prateria per la discesa di Theo, che con quel piede poi fa ciò che vuole: il tiro o il cross, porta a una potenziale palla gol. Se poi è Leao ad andare all’uno contro uno, il banco è pronto a saltare.

Milan: Theo Hernandez e Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Theo Hernandez e Rafael Leao (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

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