La sconfitta del Milan a Bergamo contro l’Atalanta (3-2), ha solo confermato i continui ed enormi deficit di questa squadra, che subisce davvero troppo. Come racconta Il Giornale, la difesa è un colabrodo: 18 gol subiti in appena 15 partite, ma il dato più allarmante è che 13 di questi 18 sono stati subiti nell’ultima mezz’ora, segno di una condizione fisica e mentale pessima.
Per non parlare delle sanzioni, si parla di 43 cartellini totali (5 rossi e 38 gialli), come se non bastassero gli infortuni. Solo nella partita contro la Roma (doppio giallo per Tomori) l’espulsione non ha influito nel risultato. Sabato, al Gewiss Stadium è arrivato l’ultimo rosso stagionale, sta volta per Calabria, che in pieno recupero e sul 2-2 si fa buttare fuori e da li il Milan prenderà il gol di Muriel. E di conseguenza l’allarme cresce, perché se già la difesa si trova con le ossa rotte, con la squalifica di Calabria si continua a peggiorare le cose.
Inoltre il centrocampo è troppo fragile, e viene trapassato troppo spesso come un coltello nel burro. Ultimo ma non meno importante peccato originale, la dirigenza: manca un dirigente con esperienza calcistica. Furlani è sempre stato un uomo di economia, mentre Moncada era un talent scout. Ma questa mancanza si sapeva sin dal licenziamento di Maldini e Massara, e si sarebbe sentita non certamente nei giorni felici, ma in questi momenti di alto sconforto. E a fare le spese di tutto ciò sarà probabilmente Pioli, ma come farà il suo successore a mettere mano a questa squadra lesionata dagli infortuni? Servirebbe il tocco magico.