HomeIn evidenzaAtalanta-Milan 3-2: la dura lezione di Gasperini a Pioli

Atalanta-Milan 3-2: la dura lezione di Gasperini a Pioli

Nella recente partita Atalanta-Milan, terminata con una vittoria per 3-2 della formazione di casa, l’allenatore Gian Piero Gasperini ha dimostrato la sua abilità tattica, fornendo quella che molti hanno interpretato come una lezione all’allenatore del Milan, Stefano Pioli. L’approccio di Gasperini si è caratterizzato per adattabilità e innovazione, in contrasto con la tendenza di Pioli a seguire strategie familiari. Un esempio su tutti: il cambio di fascia di Charles De Ketelaere (sì, proprio lui…), che alla fine si è dimostrato essenziale nel raggiungere la vittoria per i nerazzurri.

Atalanta-Milan 3-2, la dura lezione di Gasperini a Pioli 

Questa differenza negli stili probabilmente anche di allenamento è stata evidente nel risultato della partita, con il gioco dinamico dell’Atalanta che ha superato l’approccio più costante del Milan. Non che si scontrassero due formazioni in salute, perlomeno stante ai risultati recenti, ma sicuramente in campo si è vista una formazione che gioca sempre nello stesso modo, vale a dire il Milan, e una che ha cercato qualche soluzione differente. Questa partita serve come esempio dell’impatto che le strategie di allenamento possono avere sui risultati di una partita di calcio ad alta posta. 

Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)
Milan: Stefano Pioli (Photo Credit: Agenzia Fotogramma)

Stefano Pioli deve rivedere le strategie di allenamento del suo Milan?

Quelli che hanno la lingua tagliente più di un coltello affilato riferiscono che Stefano Pioli sia in confusione sin. Dalla partita contro la Roma dell’anno scorso. Questo, forse, è eccessivo, ma di certo l’attuale allenatore del Diavolo sta registrando più di una difficoltà. Il tecnico si trova ad affrontare interrogativi sulla necessità di rivedere le strategie di allenamento della squadra. Dopo la recente sconfitta contro l’Atalanta, dove la squadra ha mostrato carenze sia tattiche che di adattabilità, emerge la domanda se sia il momento per Pioli di apportare cambiamenti significativi. Andare ancora avanti con il 4-2-3-1 o cambiare? Ha senso giocare con le due punte, vista l’attuale verve di Jovic? E ancora: perché non provare soluzioni alternative, magari con Pulisic a destra e Chukwueze a sinistra? Le critiche riguardano principalmente la sua tendenza a mantenere un approccio costante e prevedibile, che potrebbe non essere più efficace di fronte alle sfide attuali. Questa situazione mette in evidenza l’importanza dell’evoluzione e dell’adattamento nelle strategie di allenamento nel calcio moderno. Altrimenti, per cambiare, come soluzione finale serve il cambio proprio della persona.

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