Tra meno di 48 ore, il Milan sarà impegnato nella partita più importante della sua stagione, perchè il match contro il Newcastle dirà se i rossoneri proseguiranno o meno il loro cammino europeo, e, in caso affermativo, in quale competizione. Eppure la scena da qui a mercoledì verrà inevitabilmente presa dal ritorno di Zlatan Ibrahimovic, di cui si parlava da settimane, ma che dalle 13 di quest’oggi è ufficiale. A sei mesi dal suo addio al calcio giocato, lo svedese torna in rossonero, o meglio entra a far parte della galassia RedBird, visto che ricoprirà il ruolo di ‘senior advisor’ della proprietà e del management rossonero.
Ciò significa che Zlatan non ha una carica specifica e non entra nell’organigramma dia via Aldo Rossi, ma avrà compiti operativi praticamente ad ogni latitudine, visto che interverrà sul mercato, sul marketing e sulle aree di competenza dell’ad Furlani e del presidente Scaroni. Nel comunicato, del resto, si legge che Ibra avrà un ruolo “attivo nelle operazioni sportive e commerciali del club” ed “il suo mandato includerà lo sviluppo dei giocatori e la formazione per alte prestazioni, la promozione del marchio globale e degli interessi commerciali del Milan, incluso il nuovo stadio“.
Ibra, ecco personalità e carisma per il Milan
Parole, insomma, che sembrano descrivere incarichi a 360°, quasi a ricalcare le orme di Paolo Maldini. La garanzia per i tifosi rossoneri è che, almeno per il momento, Ibrahimovic non sembra essere tornato per diventare un uomo immagine del club, cosa che accade invece con altre ex leggende del club, come Baresi e Massaro, due ‘ambassador’ del Milan di oggi. Del resto, il gigante di Malmoe ha dimostrato nell’arco di tutta la sua carriera da calciatore di non essere uno che sposa progetti nei quali non può incidere o nei quali non intravede la possibilità di vincere.
L’importante è che venga messo nelle condizioni di essere un elemento concretamente attivo nella realtà quotidiana del club rossonero, per le cose di campo e non solo. Certo, con compiti e mansioni ben precise e perimetrate, perchè Ibra non dovrà invadere gli spazi di manovra dei vari Pioli, Furlani e Moncada, nè si può pensare che il suo arrivo tolga o riduca le responsabilità di questi ultimi, nè che da solo permetterà di ribaltare in un niente un pessimo 2023. Insomma, personalità e carisma non mancheranno, e Dio solo sa quanto servono a questo Milan, ma con ruoli operativi ed in grado di rimettere il Milan in carreggiata. E occhio perchè Zlatan non è uno che le manderà a dire…