Trentanove anni. Si, certo. Zlatan Ibrahimovic non ha intenzione di fermarsi, vuole giocare, vuole aiutare i compagni, vuole fare gol. Il Benjamin Button del nostro calcio sembra davvero non stancarsi mai, e nonostante i sei punti già trovati nelle prime due giornate di questo girone di Europa League, il numero 11 vuole ancora scendere sul rettangolo di gioco. Discorso che però, al momento, tiene fuori un elemento della rosa di Stefano Pioli.
IBRAHIMOVIC VUOLE GIOCARE, HAUGE ANCORA FUORI
Sembra quasi assurdo solo pensarlo, ma Ibrahimovic sta continuando a fare la differenza in mezzo al campo. La sua forza, fisica e mentale, non sembra riuscire a porre dei limiti ad un calciatore che con il tempo sa usare la testa, è maturato, sa cosa fare per aiutare il mister ed i colleghi.
Tra le diverse situazioni che vanno a crearsi, però, spunta certamente un fattore particolare: il mercato rossonero ha portato qualche innesto, ed è stato anche parecchio corposo dal punto di vista del reparto offensivo. Se da un lato, poco alla volta, Brahim Diaz sta ritagliandosi una buona fetta di spazio, soprattutto per quello che concerne l’Europa League, lo stesso non si può dire per un altro dei nuovi innesti, Jens Petter Hauge. Principalmente ha dovuto ambientarsi; subito dopo aver fatto gol è risultato positivo al Covid, seppur per pochissimi giorni, ed oggi invece si vede bloccato in panchina dall’ingombrante figura di Zlatan Ibrahimovic.
IBRAHIMOVIC VUOLE GIOCARE, LEAO E REBIC ESTERNI
Il neo esterno norvegese vede dunque tarpate le ali verso la maglia da titolare per una serie di motivi, legati principalmente – come detto – da Ibrahimovic. Lo svedese ha voglia di scendere in campo, non vuole sentire ragioni e ha dato la piena disponibilità a Pioli anche per il match di stasera. Nel frattempo, ha recuperato pienamente dal proprio infortunio Ante Rebic, ed ecco che allora il numero 15 dovrà necessariamente attendere prima di giocare dall’inizio.
Se Zlatan stesse fuori, Rebic andrebbe ad occupare il posto da centravanti, assistito alle sue spalle da Castillejo, Diaz e proprio Hauge. Ma Ibra gioca, e allora Ante Rebic sarà costretto probabilmente a scalare di qualche metro rispetto alla posizione da attaccante. Situazione incredibile, che gioco-forza terrà fuori dal campo ancora una volta il povero Hauge, che nel frattempo si allena e corre, in attesa di una vera chance dal primo minuto.