Il grande punto interrogativo in casa Milan a due giorni dal derby ha un nome e un cognome ben preciso: quello di Zlatan Ibrahimovic. Ce la farà l’attaccante svedese a recuperare per sabato o dovrà alzare bandiera bianca? Uno spiraglio c’è ancora, perché Ibra è Ibra e perché un’infiammazione al tendine, per quanto dolorosa, può essere smaltita anche in extremis. Ma, come riporta oggi La Gazzetta dello Sport, il semaforo verde può scattare solo se il fastidio passerà del tutto. Diversamente, lo svedese si vedrebbe costretto a rinunciare al quindicesimo derby di Milano in carriera, il decimo da rossonero.

Ibrahimovic continua a lavorare in palestra perché il tendine di Achille della gamba destra fa ancora male. Se le cose miglioreranno in queste ore, Zlatan potrebbe scendere in campo a Milanello tra oggi e domani e testare la propria tenuta con delle prove specifiche. In ogni caso, ad oggi, un suo impiego dal primo minuto resta molto difficile. Pioli potrebbe valutare − insieme allo staff medico e ovviamente allo stesso Zlatan – se portarlo quantomeno in panchina.

In casa rossonera si spera fino all’ultimo che lo svedese possa stupire anche questa volta, se così non sarà, Pioli punterà sull’esperienza di Giroud, che sta bene e che ha una voglia matta di giocare il suo primo derby di Milano dopo averne vissuti tantissimi da protagonista a Londra con le maglie di Arsenal e Chelsea. Ibrahimovic ha cambiato il Milan e gli ha insegnato come si vince, ma in questi anni i rossoneri hanno imparato a correre anche senza di lui (nelle 12 partite in cui lo svedese non è partito titolare, il Diavolo ne ha vinte undici e pareggiata una). Ma il derby è un’altra storia, è quella partita in cui Zlatan Ibrahimovic è stato capace di decidere con una doppietta a 39 anni…